Red Canzian: “I Pooh? Ecco perché ci fingevamo inglesi”
Red Canzian, ospite di “Unomattina”, racconta la sua incredibile carriera e l’amicizia con la band che ha segnato la sua vita: “Dei Pooh, oltre alla musica, resterà questa incredibile amicizia. Noi venivamo da città diverse ma siamo diventati prima amici e poi, ora, posso dire che siamo fratelli”. All’inizio della loro carriera, i Pooh si spacciavano per inglesi. Red Canzian spiega: “Faceva più figo, ma il mio cognome era veneto. Allora il mio discografico mi disse di dire che mia mamma è inglese. E da lì nasce il nome Red, e me lo sono tenuto”.
Secondo il cantante, “dei Pooh resterà l’amicizia. Abbiamo costruito un’amicizia straordinaria. Devo dire che discutiamo su mille cose ma in ogni discussione c’è sempre la voglia di uscire con un abbraccio. Io sono l’ultimo arrivato, 52 anni fa, che sono una vita lunga, e bellissima. E lo sarà ancora“.
Red Canzian: “I miei genitori? Straordinari”
Red Canzian, ospite di “Unomattina”, parla anche dei genitori dicendo che “sono stati straordinari. Sono stati i miei primi fan. Io a Jesolo da piccolo, a otto anni, cantavo davanti alla gente. Mi piaceva che mi vedessero. E i miei genitori venivano a vedermi nelle mie prime serate, davanti a quindici persone”. Parlando di felicità, invece, Red Canzian dice che è “la capacità di godere di quello che hai. E la libertà di inventare una tua giornata. Io ho fatto 52 anni con i miei amici con giornate sempre programmate. Quando mi muovo da solo, in giornate tutte mie, è molto bello farlo: per me è un po’ libertà ed è un grande momento di felicità”.
Sui genitori, invece, il cantante racconta ancora: “Mio papà ha fatto qualsiasi cosa per mandare avanti la famiglia. Il ciclista, il boxer, il minatore… Me lo ricordo un combattente, i suoi abbracci erano quasi preghiere. Mia mamma, invece, soffriva di depressione ed era felice solamente quando mi vedeva sul palco a cantare. Sono stati importanti, sono stati bravi, con niente hanno portato avanti la famiglia. Quando hai due genitori così, non vai in giro a far caz*ate”.