Red Canzian, storico bassista dei Pooh, è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni della trasmissione televisiva “Il Caffè di Rai Uno” per parlare del suo spettacolo teatrale “Casanova Opera Pop”, al quale ha lavorato con la sua famiglia, “perché loro sono talenti veri, sanno questo mestiere. Con loro è stato tutto più facile, insieme a Emanuele Gamba abbiamo scelto insieme gli interpreti, abbiamo fatto in prima persona i provini: ogni musica, ogni canzone doveva raccontare quel personaggio che noi abbiamo scelto“.
Dagli occhi e dalla voce del musicista trasparivano la voglia e il desiderio di tornare a esibirsi dal vivo, possibilità quasi del tutto cancellata dal virus negli ultimi due anni: “Mi manca il palco, non vedo l’ora che si riparta, la nostra anima si è spenta in questi due anni di pandemia, abbiamo rischiato di perdere per sempre tutto quello che avevamo costruito per anni con fatica. La cultura dell’arte, del bello, sono fondamentali”.
RED CANZIAN: “DI STEFANO D’ORAZIO MI MANCANO LE SUE DOMANDE. OGNI TANTO MI CHIEDEVA SE…”
Red Canzian ha quindi proseguito a “Il Caffè di Rai Uno”, aggiungendo un suo personale ricordo di Stefano D’Orazio, leggendario batterista dei Pooh scomparso da poco più di un anno a seguito delle complicazioni di salute connesse alla positività al Coronavirus: “Mi mancano il suo sorriso e le domande che ogni tanto mi faceva. Erano dei veri e propri voli, perché io e lui disegnavamo i palchi dei Pooh. Ogni tanto, lui arrivava con degli schizzi, approfittando del fatto che io sono geometra. Mi chiedeva se secondo me quello che aveva disegnato potesse stare in piedi, io gli rispondevo dicendo che ci avrebbero arrestato! Lui era la genialità nella purezza di un bambino”.
Infine, ancora un accenno a Milo Manara, fumettista e disegnatore che ha realizzato la locandina del suo spettacolo “Casanova Opera Pop”: “Ha voluto ascoltare tutte le musiche e vedere tutte le scene”.