Red Canzian è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Bella Ma’”, trasmissione di Rai Due condotta da Pierluigi Diaco e andata in onda nel pomeriggio di lunedì 7 novembre 2022. Lo storico componente dei Pooh ha affrontato prima di tutto l’argomento talent show, sottolineando di non essere mai stato contattato per ricoprire il ruolo di giudice in uno di questi format, per poi aggiungere: “Non ho niente contro i talent, ma credo che ci sia una corsa troppo breve per arrivare al traguardo. Soprattutto, il traguardo è solo per una persona fra le tante che si presentano”.



Il punto, secondo Red Canzian, è che “chi si ferma a un metro dal traguardo e vede le luci della ribalta spegnersi improvvisamente rischia di avere poi problemi psicologici. I giovani devono essere liberi di fare e di sbagliare, perché è da loro che nascono le novità, ma c’è bisogno di fare gavetta”. Se oggi dovesse guardarsi alle spalle e parlare Red di ieri, l’artista gli direbbe che “era fantastico l’entusiasmo con il quale metteva insieme i concetti nel parlare… Oggi ci impiegherei un’ora!”.



RED CANZIAN: “STEFANO D’ORAZIO? QUANDO MORÌ, FU ROBY FACCHINETTI AD AVVISARMI…”

Nel prosieguo di “Bella Ma’”, Red Canzian non ha potuto fare a meno di rivolgere più di un pensiero all’amico di sempre e per sempre, Stefano D’Orazio, il batterista dei Pooh volato via due anni fa dopo avere contratto il virus SARS-CoV-2. Nel suo ricordo, Canzian ha descritto D’Orazio come un uomo “onesto e generoso. Mi fece un ultimo regalo preziosissimo: stava già male prima del Covid per via di una patologia autoimmune che lo stava indebolendo. Eppure, nonostante i medici gli avessero consigliato di non muoversi dalla sua abitazione, venne lo stesso a Milano per fare un duetto registrato con me. Un atto d’amore che forse solo un fratello ti dedica”.



Quando Red Canzian ricevette la notizia terribile della morte di Stefano D’Orazio “ero a casa: erano, credo, le 20.30-21 quando mi chiamò Roby Facchinetti per dirmelo… Sono quelle cose che in quel momento ti anestetizzano il cervello, poi andando avanti fatichi ad accettarle. Tuttora io non vedo Stefano come uno che se n’è andato per sempre. Non so dove sia, ma so perfettamente cosa abbia lasciato dentro di me”.