Cambia nuovamente il Reddito di Cittadinanza. Il sussidio destinato alle persone meno abbienti, che inizialmente si sarebbe dovuto chiamare “Mia”, verrà nominato da ora in avanti “Garanzia per l’inclusione”. Come riportato dai colleghi di TgCom24, è questo quanto si legge nella bozza del decreto di riforma del Reddito di cittadinanza, e che includerà anche altre misure inerenti il lavoro e su cui sta lavorando l’esecutivo. Stiamo quindi parlando di una misura non ancora definitiva, passibile di ulteriori modifiche, ma se tutto andrà come previsto il Reddito di Cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, verrà sostituito da una nuova forma di sussidio. Nel dettaglio dovrebbe riguardare 709mila nuclei famigliari e costerà in totale alle casse dello stato circa 5,3 miliardi di euro. Tale nuovo tipo di strumento verrà affiancato da altri due interventi inerenti le politiche attive al lavoro, leggasi la “Prestazione di accompagnamento al lavoro” e la “Garanzia per l’attivazione lavorativa” per diverse categorie di cittadini, così come si legge sempre su TgCom24.it, citando i quotidiani IlMessaggero e il Sole 24 Ore.



In ogni caso il grosso del lavoro sarebbe ormai definito, mentre mancherebbero da stilare alcuni dettagli su cui il governo del premier Giorgia Meloni sta lavorando per avere la quadra il prima possibile. Nella bozza viene previsto anche un inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che tentano di truffare lo stato per ottenere il reddito di cittadinanza. A riguardo si parla di sanzioni più rigide contro dichiarazioni false e truffe, con delle pene fino ad un massimo di 6 anni di carcere. Nel testo in bozza, infine, contenute anche altre novità per quanto riguarda il lavoro, dagli sgravi fiscali per chi assume i lavoratori stagionali, fino ad un alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine. Tutte queste novità sono attese in via ufficiale nei prossimi giorni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



REDDITO CITTADINANZA DIVENTA ‘GARANZIA PER L’INCLUSIONE’, NOVITÀ: 500€ AL MESE E…

Il Reddito di cittadinanza cambia nome e diventa Garanzia per l’inclusione. È una delle modifiche presenti nella bozza di decreto denominata “Lavoro” che al momento conta 43 articoli da esaminare prossimamente in Consiglio dei Ministri. A quanto si apprende da Il Messaggero, il nuovo reddito di cittadinanza potrà essere percepito dai nuclei familiari in cui è presente un disabile, dei minori oppure persone con più di sessant’anni, cioè soggetti che non possono lavorare. Vediamo più nel dettaglio che cosa cambierà per i percettori di reddito di cittadinanza, a partire dalle cifre.



Per poter avere diritto al nuovo strumento Garanzia per l’inclusione sarà richiesto un Isee inferiore a 7.200 euro e un reddito familiare che non sia superiore a 6.000 euro. Quest’ultima soglia sarà adeguata sulla base di una scala di equivalenza che terrà conto del numero di componenti del nucleo familiare. Ma non è tutto, perché per accedere al beneficio il proprio patrimonio immobiliare ai fini Imu non dovrà avere un valore superiore a 150 mila euro, a esclusione della prima casa. I conti in banca non potranno superare i 10mila euro. Chi beneficerà del “nuovo” reddito di cittadinanza non potrà inoltre essere proprietario di automobili con cilindrata superiore a 1.600 cc o moto di oltre 250 cc. Ora andiamo a vedere quanto percepiranno le persone che rispettano questi requisiti.

Garanzia per l’inclusione, come cambia il reddito di cittadinanza per i non occupabili

Il nuovo reddito di cittadinanza, chiamato Garanzia per l’inclusione, consisterà per i non occupabili in un assegno da 6.000 euro l’anno, cioè 500 euro al mese. Cifra che dovrà però essere moltiplicata per 0,4 per ogni componente disabile o ultrasessantenne, per 0,15 in caso di figli di età inferiore ai 3 anni e per 0,10 per gli altri figli. Oltre a questa cifra si potranno percepire ulteriori 3.360 euro per l’affitto. L’assegno sarà versato ogni mese per 18 mesi, un periodo a cui seguirà una sospensione di un mese. Terminata questa “pausa”, i versamenti riprenderanno.

Il beneficio erogato attraverso il nuovo reddito di cittadinanza sarà pagato dall’Inps attraverso uno strumento elettronico, la Carta di inclusione, che consentirà di prelevare contanti per importi non superiori a 100 euro al mese. Per quanto riguarda i componenti occupabili del nucleo familiare, per loro ci sarà l’obbligo di iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, una nuova piattaforma ministeriale che includerà proposte di formazione e di lavoro. Tra le novità, la reclusione da 2 a 6 anni per i cosiddetti furbetti del reddito.