La proroga legata al documento fiscale 2024 per il reddito di cittadinanza e la relativa presa in carico dei nuclei che hanno avuto una sospensione del sussidio prevede un mese in più per la riattivazione con gli arretrati. Vediamo insieme come è possibile ottenerla. La normativa è stata introdotta attraverso il collegato alla manovra fiscale 2024 che prevede una proroga in merito al reddito di cittadinanza: tutti i nuclei che hanno avuto una sospensione del sussidio potranno richiedere la presa in carico a partire da novembre 2023.
Reddito di cittadinanza 2023: la scadenza per i servizi sociali
La scadenza per questa richiesta è fissata al 30 novembre che definisce la data ultima per il diritto alla riattivazione del beneficio con il relativo riconoscimento degli arretrati dal momento della sospensione.
La proroga riguarda i servizi sociali che hanno un mese in più rispetto alla scadenza di ottobre per comunicare all’INPS la presa in carico e l’adempimento che consente all’iscritto di continuare a percepire il sussidio.
Il decreto fiscale 145/2023, con l’articolo 19 modifica il comma 313 della legge 197/202. Infatti con la manovra 2023 fu abolito il reddito di cittadinanza con alcune deroghe tra cui quella prevista per coloro che vengono presi in carico dei servizi sociali.
A partire dal 2024 infatti partirà un nuovo ammortizzatore sociale che è l’assegno di inclusione che spetta a coloro che vantano il requisito economico dell’isee entro 9360 ed un reddito familiare fino a 6000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza. Il contributo spetta prevalentemente ai soggetti:
- con disabilità;
- minorenni;
- Con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Dunque gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa precedente sono stati notevolmente modificati e le famiglie italiane hanno subito una sospensione dei sussidi che potranno ripristinare se riuscissero ad agire entro la data prevista dal nuovo decreto attraverso i servizi sociali. Dall’anno prossimo invece il reddito di cittadinanza verrà integralmente sostituito con l’assegno di inclusione.