In qualità di commissaria straordinaria dell’Inps, Micaela Gelera ha il compito di armonizzare i regolamenti e valorizzare il patrimonio informativo dell’istituto. A tal proposito, c’è una gara da 2 miliardi per i servizi informativi che sarebbe in stallo: «Per cortesia istituzionale la struttura ha atteso il mio arrivo. Il provvedimento è quindi stato firmato nella composizione della commissione già comunicata all’Anac, quindi si può procedere con la gara. Anzi, vista l’importanza della stessa, bisogna accelerare», dichiara al Corriere della Sera. La vera sfida resta il superamento del Reddito di cittadinanzaAssegno di inclusione. L’ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha fatto sapere che quasi 500mila famiglie perderanno il Reddito di cittadinanza dal mese prossimo, ma per Gelera quel numero «potrebbe essere decisamente più basso per effetto del miglioramento della congiuntura economica».
Comunque, potranno accedere alla misura Supporto per la formazione e il lavoro, con la quale ottenere 350 euro al mese per massimo 12 mesi. «Stiamo collaborando alla stesura dei decreti attuativi, che sono in dirittura di arrivo e di pari passo stiamo implementando la piattaforma telematica in vista dell’attivazione dal primo settembre. Si tratta di un progetto senza precedenti, con un approccio completamente interoperabile di erogazione del servizio», assicura Gelera, precisando che ci sarà una campagna informativa per presentarla.
DAL REDDITO DI CITTADINANZA AL SUPPORTO PER IL LAVORO
Chi perde il Reddito di cittadinanza e non può accedere all’Assegno di inclusione, potrà presentare all’Inps la domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro. «L’Inps verificherà i requisiti e inviterà l’utente a iscriversi sulla piattaforma. Fatto questo, per usufruire del beneficio l’utente dovrà sottoscrivere il patto di attivazione digitale (Pad) e, presso il Centro per l’impiego (Cpi), il patto di servizio che definisce le politiche attive individuate per il soggetto», spiega Micaela Gelera nell’intervista al Corriere della Sera. Per ottenere il beneficio, però, servirà anche dare la disponibilità non solo al Cpi, ma pure recandosi presso almeno tre agenzie per il lavoro. «Per prendere il Supporto da 350 euro dovrà infine cominciare un’attività come corsi di formazione, tirocini, eccetera».
Ma è uno schema che presupporrebbe l’efficienza dei Centri per l’impiego, di competenza delle Regioni: «Si sta lavorando anche con la Conferenza delle Regioni per ottenere i risultati attesi», precisa Gelera. Invece, riguardo l’Ape sociale: «Il numero di domande di accesso è in linea con quello degli anni passati: circa 13 mila richieste a fine giugno». Per quanto riguarda Quota 103, «sono circa 19mila le domande presentate, con un tasso di accoglimento dell’85%, quindi ben sotto le stime iniziali di 41mila». Ma i conti vanno fatto a fine anno, non essendo lineare l’andamento delle domande. «Le domande di Opzione donna sono 1.600 su 2.900 attese nel 2023».
GELERA (INPS) SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI
Micaela Gelera si esprime anche sulla riforma delle pensionigoverno riguardo la flessibilità in uscita. «Nel contributivo c’è comunque una certa flessibilità. Bisogna chiedersi, valutando anche gli effetti sui conti pubblici, se sarebbe utile favorire una transizione ordinata verso il sistema contributivo delle ultime generazioni che sono nel sistema misto», dichiara la commissaria dell’Inps al Corriere. Riguardo la riduzione dell’assegno, «dipende da quanti anni di contribuzione si hanno prima del 1996, quando vigeva il retributivo: meno sono e meno si riduce la pensione».
Comunque, le proposte di flessibilità, da Quota 41 all’ipotesi del pensionamento prima dei 67, «potrebbero essere valutate tecnicamente con l’opzione al metodo di calcolo contributivo». Infine, Gelera si esprime anche su Opzione Donna, spiegando «che innanzitutto sarebbero necessarie misure di conciliazione vita-lavoro, investendo in asili nido e assistenza per gli anziani, così da favorire l’occupazione femminile. Insomma, sia sulle donne sia sui giovani, bisognerebbe intervenire a monte, evitando che arrivino a una pensione non adeguata».