Reddito di Cittadinanza a 108 pariolini, “furbetti” residenti nel quartiere Parioli di Roma, rinomato per essere una delle zone indubbiamente più borghesi e “ricche” della capitale d’Italia. Tant’è che i destinatari di questa misura non avevano il benché minimo diritto di beneficiarne e a portare a galla la vicenda è stata un’indagine condotta dai carabinieri della compagnia Parioli sotto il coordinamento della Procura romana, grazie alla quale è stato accertato che alla base della indebita percezione del Reddito di Cittadinanza c’erano “false dichiarazioni fornite nella richiesta di fruizione del reddito di cittadinanza, omettendo ovvero falsificando informazioni dovute, come quelle inerenti la permanenza nello Stato italiano, per cui non ne avrebbero avuto diritto”.
A carico delle 108 persone è stato immediatamente sospeso il beneficio percepito fino ad oggi e si avrà una richiesta di risarcimento del danno provocato alle casse statali. Tutto ha preso il via per effetto di una serie di segnalazioni Inps, che aveva rilevato come questi soggetti avessero ottenuto “indebitamente il beneficio, accumulando complessivamente un ingiusto profitto e un eguale danno erariale pari a 450mila euro circa”. Due soggetti avevano accumulato addirittura ventimila euro a testa.
REDDITO DI CITTADINANZA AI PARIOLINI: IL 90% SONO STRANIERI
Fra i 108 pariolini che hanno ricevuto il Reddito di Cittadinanza in maniera indebita vi sono numerosi cittadini stranieri, che rappresentano addirittura il 90% della platea dei “furbetti“. Gli inquirenti hanno rilevato che ogni beneficiario aveva compilato il proprio modulo con l’omissione di alcuni dettagli oppure denunciando una residenza continuativa in Italia, quando così non era.
Tra le professioni esercitate da coloro che sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine, figurano il portiere di uno stabile, persone che facevano assistenza anziani alle famiglie di imprenditori e soggetti noti alla giustizia, fra cui, scrive “Roma Today”, “un uomo finito nei guai per una storia che lo ha visto coinvolto in un’associazione a delinquere attiva su Roma”. Insomma, mestieri decisamente variegati e che contribuiscono a una caratterizzazione ulteriore dei soggetti indagati, che costituiscono una platea indubbiamente molto vasta e nutrita.