Il reddito di cittadinanza è un flop, ma Quota 100 non se la passa meglio: la conferma arriva direttamente dalla Corte dei Conti. «Non più attuali si sono dimostrati, ancora prima dell’epidemia, i programma di mero contenimento della spesa pubblica effettuati tout court. Nel corso dell’esercizio finanziario, le politiche del lavoro e quelle sociali sono state impegnate nel dare attuazione ai due principali provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio […] ossia Quota 100 in campo previdenziale e Reddito di cittadinanza in ambito assistenziale», ha spiegato il procuratore generale Fausta Di Grazia, che ha poi messo nel mirino i due provvedimenti, uno bandiera del Movimento 5 Stelle e l’altro fortemente voluto dalla Lega…
REDDITO DI CITTADINANZA UN FLOP: IL GIUDIZIO DELLA CORTE DEI CONTI
Per quanto riguarda Quota 100, «i risultati sono stati al di sotto degli obiettivi illustrati nella relazione tecnica che accompagnava il provvedimento, avente anche finalità di ricambio generazionale della forza lavoro». Ma è il provvedimento bandiera del M5s a subire le critiche più pesanti: «Sul fronte assistenziale, l’attuazione del Reddito di cittadinanza è rientrato tra le finalità della missione 24, con uno stanziamento definitivo di 5.728,6 milioni di euro, dei quali ne sono stati impegnati più di 3.878,7 milioni. Dai dati degli uffici di controllo, risultano essere state accolte circa 1 milione di domande, a fronte di 2,4 milioni di richieste, delle quali solo il 2% ha poi dato luogo ad un rapporto di lavoro tramite centri per l’impiego».