Prosegue il dibattito all’interno della maggioranza sul reddito di cittadinanza. Lo strumento bandiera del Movimento 5 Stelle non verrà eliminato ma l’esecutivo è pronto a metterci mano per renderlo più efficiente. Nonostante le critiche del passato, il Pd ha accolto di buon grado l’adozione del Rdc e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha spiegato ai microfoni di Di Martedì: «Io penso che sia stato giusto, ha iniziato a farlo il Centrosinistra con il Rei, dotare l’Italia di uno strumento universale di sostegno alla povertà. Questa è una cosa giusta, è stata un bene farla, ha potenziato ulteriormente il Rei». Il titolare del Tesoro ha poi aggiunto: «C’è una parte del reddito di cittadinanza che non funziona molto bene, quella delle politiche attive al lavoro, il passaggio tra la protezione sociale e l’aiuto al lavoro. Su questa parte c’è l’impegno a lavorare per migliorare, ma noi non intendiamo tornare indietro». (Aggiornamento di MB)



REDDITO DI CITTADINANZA, COME CAMBIA

E’ pronta la “riforma” del Reddito di cittadinanza. Dopo aver annunciato la fine di Quota 100, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, vuole modificare anche l’altra misura cardine del suo primo governo, appunto, il sussidio mensile per le persone in difficoltà. Intervenendo due giorni fa attraverso un videomessaggio destinato all’evento “L’Italia riparte” di Bologna, il massimo esponente dell’esecutivo aveva spiegato. «Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro. Ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest’altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori. Dobbiamo cercare di costruire un percorso coordinato. Spero che nei primi mesi del 2021 potremo presentare l’altro progetto, quello che incrocia l’attuazione del reddito di cittadinanza con l’inserimento nel mondo del lavoro». Gli ultimi dati sul RdC, come riferisce l’edizione economia di Repubblica, sono ancora piuttosto fallimentari, e di conseguenza è necessaria una profonda revisione.



REDDITO DI CITTADINANZA: FINO AD ORA SOLO 220MILA OFFERTE SU 1.23 BENEFICARI

I tanto discussi navigator, coloro che fanno da tramite fra il disoccupato e il lavoro, hanno fino ad oggi formalizzato poco più di 220mila offerte, un numero esiguo se si pensa che i le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza sono 1.23 milioni. Il ministro Luigi Di Maio, di sorta l’artefice del sussidio, difende a spada tratta lo strumento, sollecitando i comuni ad approvare i regolamenti per i lavori di pubblica utilità che permetterebbero appunto di assegnare un lavoro, lamentando che “Lo hanno fatto solo 400 amministrazioni”. Ma il Corriere della Sera scrive che Conte vuole una risposta dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, da quello dell’Innovazione digitale Paola Pisano, e dal presidente dell’Anpal (l’Agenzia nazionale delle politiche attive sul lavoro), Domenico Parisi, affinchè venga elaborato un sistema che funzioni, introducendo degli incentivi per le imprese che si iscrivano nel sistema stesso. Il “nuovo” reddito di cittadinanza dovrebbe prevedere una stretta su chi rifiuta il lavoro e un’app che permette di connettere il disoccupato a chi offre il lavoro, di modo che sia impossibile dire “no”. Pronta una task foce per progettare e rendere operativa una struttura informatica che assolva alle richieste appena citate.

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