GUERRA SUL REDDITO DI CITTADINANZA, CONTE ATTACCA LA PREMIER: “FREDDA BUROCRATE”
Non solo la commissione parlamentare d’inchiesta sui controlli dell’INPS (diretto da Pasquale Tridico, candidato 5Stelle alle Elezioni 2018), è proprio lo stop al Reddito di Cittadinanza non da oggi a far infuriare il leader M5s Giuseppe Conte: l’attualità vede però diverse manifestazioni di protesta – le più ingenti a Napoli e Palermo – nel Sud Italia dove i requisiti per l’ex strumento di “bandiera” del Movimento 5Stelle terminano oggi 31 luglio per effetto delle norme approvate nella scorsa Manovra.
Da mesi ormai le istituzioni hanno provveduto ad informare i riceventi l’assegno del Reddito di Cittadinanza su cosa cambierà e chi potrà ricevere il nuovo “Reddito di Inclusione” (o l’alternativo “Supporto per formazione e lavoro”) nella seconda metà del 2023 e poi strutturale dal 2024: l’ex Premier Conte non ci sta e nell’odierna intervista a “La Repubblica” soffia sul fuoco della polemica attaccando le scelte del Governo Meloni, specie in materia di comunicazione. «È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani», attacca il presidente M5s difendendo l’operato di Tridico alla guida dell’INPS, «atto di bullismo politico» la commissione d’inchiesta proposta da FdI alla Camera. Conte contesta la dicitura “sospensione del Reddito di Cittadinanza” giunta nel messaggio lanciato dall’INPS negli scorsi giorni: «Fuorviante perché parla di sospensione per una misura che viene invece cancellata. E poi perché crea l’illusione che tutti verranno presi in carico dai servizi sociali». Se è vero che il Governo aveva già ampiamente annunciato lo stop all’assegno, l’ex Premier non condivide l’aver confermato tale scadenza vista l’alta inflazione odierna: «Sorprende Giorgia Meloni, che si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale».
GIUSEPPE CONTE, VIA DELLA SETA: “MELONI SUCCUBE DEGLI USA”
La “lettura” del presidente M5s in merito allo stop al Reddito di Cittadinanza è nettamente diversa dal senso manifestato dall’esecutivo, ovvero l’eccessiva spesa pubblica per una misura che non ha aiutato negli anni la ricerca di lavoro effettivo: secondo Conte si tratta di una «vendetta politica» contro i 5Stelle, «Probabilmente l’hanno intesa così, ma viene pagata dagli italiani. […] Si sono dovuti rimangiare la promessa di cancellarlo del tutto, ma ora con le nuove misure provano a far cassa sulla pelle di circa 160mila famiglie, alle quali da gennaio si aggiungeranno 350mila persone. Il governo non sarà in grado di offrire alternative alla loro disperazione».
In merito alla proposta condivisa col Pd di un salario minimo per legge, Conte prova a mettere qualche distinguo rispetto all’alleata-rivale Elly Schlein in vista delle Europee 2024: «Noi facciamo la corsa solo su noi stessi e sui nostri principi. Mai cambiato rotta e mai rinunciato alle nostre battaglie: lotta alla precarietà, misure di sostegno alle Pmi, lotta alla corruzione e alle mafie, rilancio della sanità pubblica e tutela dell’ambiente. La forza del Movimento è la radicalità dei principi e l’intransigenza nell’evitare compromessi con gli apparati di potere». Chiosa finale, con ulteriore attacco al Centrodestra, l’imminente addio al memorandum Cina-Italia nella Nuova Via della Seta: «Meloni si è presentata come una patriota, scopriamo adesso che non conosce nemmeno il significato del tricolore. Spero che per rimanere a Chigi non si innamori di altre bandiere. La solida alleanza con gli Usa non deve risolversi in sudditanza. Quando ho siglato l’accordo con la Cina non ho chiesto il permesso a Trump, ma ho ascoltato gli imprenditori italiani. Specie quelle piccole e medie imprese che sono la forza del nostro tessuto produttivo».