L’Inps ha avviato i controlli in merito ai percettori del reddito di cittadinanza. Come sottolineato stamane dal quotidiano Libero “non è mai troppo tardi”, tenendo conto che il sussidio è stato introdotto nel 2019, in ogni caso, l’obiettivo è quello di verificare se chi riceve il reddito di cittadinanza ne ha effettivamente diritto. Grazie al Protocollo operativo tra Inps e ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenzia#ria (Dap), d’ora in avanti le verifiche saranno mensili e automatiche, è scatteranno prima dell’erogazione del beneficio.
Grazie a questo nuovo modus operandi, l’istituto potrà disporre la revoca e recuperare una prestazione indebita erogata. L’obiettivo è individuare in particolare tutti quei detenuti che, pur essendo dietro le sbarre, avevano richiesto ed ottenuto il bonus in galera, cosa assolutamente non possibile. Gli illeciti sono stati individuati in numerosi istituti penitenziari d’Italia, da Napoli arrivando fino a Palermo, passando per Pistoia e Bologna, una serie di truffe che solo la scorsa estate ammontava a ben 2,6 milioni di euro, cifra a cui bisogna aggiungere, come riferito da IlSole24Ore, i 288 milioni di euro scovati dai controlli fra gennaio 2021 e maggio 2022.
REDDITO DI CITTADINANZA, ALCUNI DATI DEL 2022
Nel frattempo sono arrivati i dati ufficiali riguardanti il reddito di cittadinanza e relativi all’anno 2022. E’ emerso che negli ultimi 12 mesi 1,68 milioni di famiglie hanno ricevuto almeno una mensilità di Reddito di cittadinanza, per un totale di 8 miliardi di euro.
Il tasso medio è stato di 67 persone ogni 1.000 abitanti ma a Napoli sale a 202, contro Belluno e Bolzano che invece è pari a 3. Quasi la metà del totale, 46.3%, era composto da famiglie con un solo componente, mentre l’assegno medio elargito a dicembre 2022 è stato di 549,46 euro a nucleo. Sono solo 20mila le famiglie con almeno 6 componenti che beneficiano del sussidio, mentre si sale a 51mila se si prendono in considerazione quelle con almeno 5 componenti.