Il reddito di cittadinanza è senza dubbio tra i protagonisti più discussi della campagna elettorale. Le proposte dei partiti per il futuro di questa misura sono molto diverse e spaziano dalla volontà del centrodestra di ridimensionarlo drasticamente fino all’ampliamento voluto dal Movimento 5Stelle. Il reddito di cittadinanza ha già subìto una prima modifica con il Decreto Aiuti, che ha stabilito come il rifiuto di un’offerta a chiamata diretta da un datore di lavoro privato sia conteggiato nel numero di rifiuti oltre i quali si perde l’erogazione di questo sostegno. Ma le imminenti elezioni potrebbe aprire scenari inediti.



In base all’esito delle elezioni, che avverranno domenica 25 settembre, il reddito di cittadinanza potrebbe essere oggetto di ulteriori modifiche e restrizioni. Il centrodestra si oppone fermamente a questo sostegno, affermando che il 2021 sono stati spesi 8,8 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza e che appena il 4,2% dei lavoratori idonei ha trovato un impiego grazie a questa misura. Di contro il Movimento 5Stelle, ideatore della misura, intende rafforzare questo strumento e aumentare l’efficienza delle politiche attive, contrastando il fenomeno di chi riceve indebitamente il reddito. “Abrogare un sistema di protezione sociale come questo sarebbe veramente una follia” ha infatti spiegato Giuseppe Conte, presidente del M5S, durante un’intervista rilasciata a La Stampa.



Reddito di cittadinanza ed elezioni tra centrosinistra e Terzo Polo, “misura sacrosanta, ma…”

In vista delle elezioni, il Partito Democratico si schiera tra i difensori del reddito di cittadinanza, proponendone però alcune correzioni. Come ha dichiarato il commissario PD in Campania Francesco Boccia, durante un appuntamento elettorale a Napoli, questo sostegno “in pandemia ha letteralmente salvato migliaia di famiglie, è una misura sacrosanta che, come ogni cosa, va migliorata rafforzando il concetto di lavoro”. Anche Unione Popolare riconosce l’importanza di uno strumento come il reddito di cittadinanza, che non può essere eliminato ma che deve “sostenere chi si trova in difficoltà senza essere un “parcheggio all’infinito, come ha spiegato Luigi de Magistris secondo La Stampa. L’obiettivo per queste elezioni è quindi aumentare l’entità del contributo, che passerebbe da 780 euro a 1.000 euro ogni mese.



Per Carlo Calenda, il reddito di cittadinanza è uno strumento che dovrebbe essere destinato ad aiutare soltanto le persone che non sono in grado di lavorare. Sempre all’interno del cosiddetto Terzo Polo, Matteo Renzi invece parla di “fallimento di questa misura e ha avviato una raccolta firme per proporne l’abolizione dopo le elezioni. La proposta comune del Terzo Polo è fissare un limite temporale di due anni, passati i quali se i beneficiari del RdC sono ancora disoccupati vedranno decurtato un terzo del sostegno.