Si sa che una delle misure più importanti introdotta dal governo Conte 1 e prorogata anche da quelli successivi (Conte 2 e Draghi) è stata il reddito di cittadinanza.

Questo solitamente viene erogato per 18 mesi prorogabile di altri 18 mesi. Ma cosa succede alla fine dei 36 mesi complessivi in cui il reddito di cittadinanza viene riconosciuto, erogato, percepito e fruito?



Reddito di cittadinanza: quando ripetere la procedura

Coloro che hanno terminato il trentaseiesimo mese dall’erogazione del contributo, entrando all’interno del proprio account INPS, troveranno la dicitura terminata sotto stato della domanda, in questi casi.

Capita però anche che, una volta scaduti 18 mesi, le persone si dimentichino e, non vedendosi erogare nuovamente il contributo vadano a effettuare un controllo per poi accorgersi che non hanno presentato nuovamente richiesta. La stessa cosa spesso accade dopo aver raggiunto i 36 mesi: in quel caso però bisogna ripetere l’iter che si è fatto la prima volta quando si è chiesto il contributo.



Una volta terminati i 36 mesi è dunque necessario ripetere tutta la procedura, ma per potersi vedere accreditare l’importo mensile presso gli uffici postali, il necessario fare la domanda attendendo il 5 di ogni mese.

Reddito di cittadinanza: come fare la domanda

La domanda va fatta direttamente sul sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale oppure sul sito ufficiale del reddito di cittadinanza, Per coloro che non si sentono sicuri ad effettuare questa procedura è possibile andare direttamente ad un caf o al patronato abilitato, oppure gli uffici postali.

  • È importante che l’ISEE sia inferiore a 9360 euro;
  • è ammesso possedere la prima casa;
  • ma il patrimonio immobiliare esterno alla prima casa deve essere inferiore ai 30.000 euro di valore.
  • Il patrimonio mobiliare, quindi i contanti in banca o le assicurazioni e i premi relativi, devono essere inferiore a 6000 euro e aumentano di 2000 euro per ogni membro del nucleo familiare.