Nessun lavoro, ma soldi per stare sul divano: Le Iene hanno acceso i riflettori sul reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera del Movimento 5 Stelle lanciato dal governo gialloverde. L’inviato Gaetano Pecoraro ha intervistato Fabio, Pasquale e Francesca: tutti e tre percepiscono il sussidio, ma non hanno ancora trovato il lavoro promesso dall’esecutivo precedente. Dopo sette mesi, infatti, non è arrivata alcuna proposta: «Ho molta voglia di lavorare, aspetto solo di essere messo alla prova», le parole di Fabio, 25enne di Cologno Monzese diplomato in meccanica. Dello stesso parere Pasquale, 26enne di Napoli laureato in Giurisprudenza: «Sono disposto a spostarmi per il lavoro», ma per il momento nessuna offerta. Idem Francesca, mamma single di 26 anni: «Un lavoro significherebbe la libertà di essere autonoma e non chiedere niente a nessuno». Clicca qui per vedere il servizio de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



REDDITO DI CITTADINANZA, L’INCHIESTA DE LE IENE

Nuovo servizio de “Le Iene” sul reddito di cittadinanza. Introdotta il 6 marzo 2019, questa misura non è stata pensata dal ministro Luigi Di Maio e da M5S solo per dare un aiuto economico, ma anche per aiutare i destinatari a trovare un lavoro. Tre ragazzi però hanno spiegato a Gaetano Pecoraro che non funziona proprio così. Allora l’inviato è andato a Napoli, in un Caf come tanti altri che gestisce le domande del reddito di cittadinanza. E le dichiarazioni rilasciate dagli addetti non sono affatto rassicuranti. «I soldi li danno ma non troveranno mai lavori da dare a tutti quelli che hanno il reddito». I tre giovani intervistati dalla Iena hanno spiegato di ricevere il reddito di cittadinanza, ma di non avere nessun aiuto per trovare un lavoro, come era invece previsto dalla misura introdotta dal precedente governo M5s-Lega. Sono tre ragazzi che vivono in diverse parti d’Italia, ma con una storia molto simile. Dovevano essere aiutati a trovare lavoro dai “navigator”, ma nessuno li ha visti. «Sono spariti».



REDDITO DI CITTADINANZA È UN FLOP? SOLDI SÌ, MA NIENTE LAVORO

Il reddito di cittadinanza è un flop? Di sicuro funziona male come sussidio, mentre come misura per trovare lavoro sembra non funzionale. Ne parla oggi anche Il Giornale, spiegando che non c’è stata una vera riforma dei centri per l’impiego, eppure il reddito di cittadinanza è partito lo stesso. Il quotidiano fa riferimento ad alcuni dati che riguardano la Lombardia: su 90.327 domande, 60.432 sono state accolte, ma nessuno di loro ha ancora trovato un lavoro. Il presidente del Consiglio regionale lombardo Alessandro Fermi a tal proposito ha spiegato: «In Lombardia il reddito di cittadinanza viene erogato dal 1° aprile e ad oggi sono stati distribuiti oltre 482 milioni di euro a fronte di zero posti di lavoro trovati in tutta la regione». Il meccanismo sembra non funzionare. Il portale dell’Anpal è incompleto e non può incrociare le domande con le offerte. E poi c’è il caso dei navigator: in Lombardia sono stati assunti, percepiscono 1.700 euro con 300 euro di indennità aggiuntive, ma non hanno preso ancora servizio.