In che modo il nuovo governo Meloni modificherà il reddito di cittadinanza? Dopo aver fatto le dichiarazioni in cui Giorgia Meloni ha dichiarato che il reddito “ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia”. Ma in che modo e a chi verrà tolto il reddito di cittadinanza?



Reddito di cittadinanza: verso l’addio, ecco cosa vuole fare il nuovo Governo

Il presidente del consiglio però ha precisato che il reddito dovrà essere mantenuto e possibilmente aumentato, ma verrà selezionata la platea dei beneficiari. Quindi saranno considerate soprattutto beneficiari e quelle famiglie che sono escluse dal mondo del lavoro perché hanno un disabile a carico e per questa tipologia di lavoratori e, ad esempio gli invalidi civili, ci sarà una sorta di reddito di sussistenza che viene tolto dalla competenza dell’INPS e viene affidato ai comuni appunto gli enti territorialmente più vicini ai cittadini infatti avranno il compito di individuare e selezionare i beneficiari. Secondo l’ipotesi però il sostegno si concentrerebbe sui disabili, sono gli anziani e sulle persone espulse del mondo del lavoro senza possibilità di accedervi.



Secondo l’Agenzia Nazionale politiche attive del lavoro e beneficiari del reddito sono 919.916 da questa cifra vanno tolte 173.000 persone che sono occupate e quindi rappresentano il 18,8% e le 86.000 vale a dire il 9,4% che sono esonerate. I 660.000 lavoratori sono le persone tenute alla sottoscrizione del patto per il lavoro che verranno attenzionate dal governo e che rischiano di perdere il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: 660 mila persone potrebbero perderlo

I tre quarti di queste rappresentano 480 mila persone che non hanno avuto un contratto di lavoro subordinato negli ultimi tre anni.



L’Anpal sostiene che il 70,8% dei casi hanno conseguito il titolo della scuola secondaria inferiore rappresentano la fragilità socio economica di questo paese.

Il governo meloni va verso la direzione della riduzione generale dei sussidi, infatti è sotto la lente d’ingrandimento anche le modifiche per la Naspi, vale a dire l’indennità di disoccupazione percepita dal lavoratore subordinati che hanno perduto involontariamente l’occupazione. L’indennità scenderebbe al di sotto del 50% del periodo lavorato e quindi chi ha lavorato un anno percepirà l’indennità soltanto per 6 mesi e a partire dal sesto mese l’importo percepito diminuirà del 3%.