Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento. A ribadirlo, come riportato dal Messaggero, sono i dati dell’Osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro dell’Inps, che rivelano che il sussidio ha prodotto in 3 anni soltanto 484 assunzioni tra i percettori. Di questi 38 nel 2020, 139 nel 2021 e 207 nel 2022. Ben pochi rispetto ai 700 mila di coloro che erano disposti a trovare occupazione. Il problema, tuttavia, è alla fonte: le agevolazioni fornite alle aziende non sono state abbastanza convincenti.



È andata meglio, secondo l’Istituto di Previdenza, invece, ad altri incentivi all’occupazione. L’assunzione di lavoratori beneficiari o destinatari di Naspi (l’indennità mensile di disoccupazione) ha riguardato, ad esempio, nel 2020, 5.028 persone, 4.159 nel 2021 e 3.985 nel 2022. L’Esonero contributivo totale per giovani per le assunzioni a tempo indeterminato in base alla legge del 2020 ha preso in considerazione invece 213.476 ragazzi nel 2022. Infine, ammontano a quasi 2 milioni i rapporti di lavoro agevolati avviati nel 2022 con la Decontribuzione Sud, che prevede un esonero contributivo del 30% per i datori di lavoro privati con sede in una delle regioni meridionali.



Reddito di cittadinanza, Inps svela i numeri del fallimento: il report

Niente da fare, dunque, per il reddito di cittadinanza, che a confronto con gli altri incentivi all’occupazione si conferma un vero e proprio fallimento. Lo sgravio contributivo teso a favorire l’occupazione a tempo pieno e indeterminato di soggetti beneficiari avrebbe avuto una durata pari alla differenza tra diciotto mensilità e le mensilità già godute dal ricevente del sussidio fino alla data di assunzione, con una copertura minima di cinque mensilità. In pochi però ne hanno usufruito.

A breve, tutto ciò sarà ad ogni modo un lontano ricordo. Il sussidio infatti verrà a gennaio del prossimo anno sostituito dall’Assegno di inclusione, che potrà essere richiesto da 750 mila nuclei che ancora ricevono l’aiuto. Di questi, 350 mila hanno al loro interno un minore, altrettanti un anziano e poco più di 200 mila un disabile. Va avanti inoltre il Supporto per la formazione e il lavoro, con ben 120 mila domande ricevute finora dall’Inps.