«Reddito di cittadinanza, Naspi o altri sostegni al reddito rimangono, a maggior ragione in un periodo come questo»: così il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri per il decreto Cura-Italia. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha illustrato i principali punti di intervento del dl per fronteggiare l’emergenza coronavirus ed ha confermato che il RdC, così come altri sostegni al reddito, non spariranno, come paventato negli scorsi giorni. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, questi sono finanziati per nove settimane. Attese novità nel corso delle prossime ore sulle tempistiche del Reddito, anche se non mancano le polemiche politiche. Ecco le parole di Giorgia Meloni: «Il decreto Coronavirus del Governo sospende ogni obbligo ai percettori di reddito di cittadinanza come svolgere attività utili presso i Comuni. Ma non sarebbe stato meglio utilizzare questa numerosissima forza lavoro per la sanificazione delle città come già proposto da FDI?». (Aggiornamento di MB)



REDDITO DI CITTADINANZA, RITARDI PER CORONAVIRUS?

Reddito di cittadinanza sospeso a causa del Coronavirus? Le domande si rincorrono per l’emergenza (così come le proposte, come quella di un Reddito di Quarantena), come accaduto per i stipendi e le pensioni. In molti si chiedono se ci siano problemi per l’erogazione del beneficio a marzo 2020. In questi giorni gli uffici pubblici stanno registrando una riduzione dei propri organici, il timore è quindi quello di criticità riguardo il disbrigo delle pratiche anche se c’è la possibilità di lavorare da remoto. Ma è bene fare chiarezza: non c’è stato nessun annuncio di sospensione dei pagamenti relativi al Reddito di cittadinanza, a partire dalla rata di marzo 2020, che quindi come di consueto dovrebbe essere erogata a partire dal giorno 27. Il condizionale è d’obbligo, ma solo per la possibilità di un ritardo. Ci sono famiglie che non hanno ricevuto la rata di febbraio 2020, ma nella maggior parte dei casi si tratta di nuclei che non hanno effettuato l’aggiornamento Isee entro il 31 gennaio. Negli altri invece il ritardo è imputabile al ricalcolo degli assegni proprio per l’aggiornamento Isee, per il quale ci vuole più tempo a causa delle criticità negli uffici pubblici.



REDDITO DI CITTADINANZA E CORONAVIRUS, IDEA SUSSIDIO QUARANTENA

Gli accrediti degli arretrati relativi al Reddito di cittadinanza, secondo alcune indiscrezioni riportate da Termometro Politico, dovrebbero scattare proprio in questi giorni, ma ci sono altre indiscrezioni secondo cui dovrebbero avvenire contestualmente al pagamento di marzo. Sul sito dell’Inps comunque non c’è nessuna comunicazione ufficiale al riguardo. Il calendario prevede i pagamenti dal 24 al 27 per marzo, dal 16 per le domande di febbraio. Intanto due economisti lanciano un’idea, quella del Reddito di Quarantena. Gianmario Cinelli, ricercatore della Bocconi di Milano, e Antonio Costagliola, vicepresidente di Equita, lo interpretano come una forma di sostegno per l’intera popolazione. Quindi sarebbe un aiuto per le famiglie e le aziende. Secondo QuiFinanza, gli autori della proposta ritengono che debba essere erogato un sussidio di 751 euro da erogare fino a quando la situazione non tornerà alla normalità (o quasi). Ma il costo per lo Stato sarebbe altissimo: parlano di circa 19 miliardi di euro al mese. Se il Reddito di Quarantena dovesse essere garantito per tre mesi, il costo finale sarebbe quindi di 58 miliardi di euro. Ma lo Stato dovrebbe sospendere il pagamento degli stipendi ai dipendenti pubblici, le pensioni e altre forme di sostegno, a partire dal Reddito di cittadinanza. Così riuscirebbe a recuperare 80 miliardi di euro circa. Sarebbe dunque una soluzione provvisoria per l’emergenza Coronavirus.

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