Il governo ha deciso di togliere il reddito di cittadinanza a 242mila persone. Come specifica stamane Repubblica, al momento sarebbero già 150mila le famiglie cui il sussidio è stato bloccato, pari a 210mila persone, ed entro la fine dell’anno si arriverà alla cifra di cui sopra. Da gennaio il reddito di cittadinanza sparirà poi del tutto e resterà solo il nuovo Assegno di inclusione e il supporto da 350 euro. Repubblica fa notare come le domande per questa nuova misura di sostentamento siano ad oggi ancora molto basse, chiaro indizio, secondo l’esecutivo, di come molti di coloro che ricevevano il reddito alla fine non ne avevano bisogno. Secondo Repubblica le spiegazioni potrebbero però essere diverse, leggasi, l’impatto degli stranieri prima esclusi, il caso burocratico registrato soprattutto al sud, e la speranza di essere presi in carico dai servizi sociali e via discorrendo.



Il governo sembra comunque soddisfatto, e le famiglie che hanno percepito il reddito sono scese del 17%, passando da un milione a 884mila, con una spesa per lo stato che è passata da 660 a 500 milioni di euro al mese. Repubblica fa notare come siano state poche fino ad ora le domande per il nuovo assegno, solamente 40mila su 186mila persone avente diritto, di fatti un quinto del totale. In realtà le domanda totali sono 80.161 ma 30mila sono disoccupati che «non percepivano il Reddito di cittadinanza, ma che hanno creduto in questo strumento per cercare una nuova possibilità», come spiega la ministra del Lavoro Marina Calderone. E chi non ha fatto domanda? Evidentemente preferisce evitare di perdere il “sommerso” e a riguardo la Calderone commenta: «Stanno facendo altre considerazioni».



REDDITO DI CITTADINANZA VIA, MA LE DOMANDE SCARSEGGIANO: PESANO ANCHE LE BARRIERE TECNOLOGICHE

Il quotidiano, come già anticipato, si dice convinto che alla fine la situazione non sia così semplice e ad esempio potrebbe aver inciso la barriera tecnologica per i meno attrezzati. Ad esempio c’è una coppia di cinquantenni pugliesi che non riesce a fare domanda ed è rimbalzata da un mese dall’Inps, ma anche da Centri per l’impiego e patronati.

Il quotidiano si domanda anche chi sono i 30mila nuovi richiedenti che sembrano essere quasi spuntati dal nulla. Di sicuro non percepivano il reddito ad agosto, ma forse lo intascavano prima ed erano nella fase di pausa fra un rinnovo e un altro. Potrebbero essere poi stranieri. In ogni caso “Per ora il “matching” non c’è – conclude Repubblica – i corsi sono i più disparati, le offerte non sono tarate né alle reali esigenze del territorio né ai (poveri) curricula degli ex percettori di Reddito. Ma se ne festeggia il successo”.