Il nuovo governo ha intenzione di apportare delle grandi modifiche al reddito di cittadinanza, a partire dal requisito del completamento della scuola dell’obbligo. Alcune di queste sono già state inserite in manovra che è attualmente al vaglio della Camera tra le novità inserite c’è la possibilità di aver completato la scuola dell’obbligo per poter ottenere il reddito di cittadinanza. Se questa misura venisse confermata, resterebbero escluse dalla possibilità di percepire il contributo mensile anche quelle famiglie costituite da persone in età lavorativa ma, al contempo, che non abbiano terminato i requisiti della scuola dell’obbligo.
Reddito di cittadinanza: come cambierà dal 2023, tutti i requisiti
Dal 2023 il reddito di cittadinanza potrà essere fruito per un massimo di 8 mensilità, il nuovo limite non riguarda i nuclei al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età. Quindi, il ministro, dovrà specificare anche se l’eventuale completamento della scuola dell’obbligo.
Dal 2024, Giorgia Meloni ha già annunciato che vorrà abolire definitivamente il reddito di cittadinanza per tutti. L’eliminazione sarà dunque per gradi e verranno introdotte modifiche al sostegno economico.
Chi Inoltre riceverà un’offerta di lavoro congrua potrà continuare a percepire il reddito, chi la rifiuterà invece perderà questa opportunità. Inoltre i percettori di reddito di cittadinanza dovranno anche partecipare a un corso di formazione o di riqualificazione di almeno 6 mesi.
Va anche chiarito il fatto che, almeno prima del 2000, la scuola dell’obbligo terminava con l’ottenimento della licenza media. Adesso invece la scuola dell’obbligo comprende anche i primi due anni di scuola superiore.
Reddito di cittadinanza: possibile introduzione del requisito di “completamento della scuola dell’obbligo”
Tuttavia la clausola di aver terminato il percorso relativo alla scuola dell’obbligo, per cui il governo dovrà comunque apportare le necessarie specificazioni, è stato proposto dalla Lega Nord e dal ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, che ha rilasciato un’intervista al libero in cui ha affermato: “Ben 140.000 percettori di reddito di cittadinanza sotto i 30 anni hanno soltanto la licenza media e, in alcuni casi, soltanto la licenza media elementare o neppure quella. Mi creda, con la povertà è più utile una scuola di cittadinanza piuttosto che il reddito di cittadinanza“.
Il ministro Valditara poi ha riportato i dati emersi da una ricerca ministeriale sui beneficiari del reddito di cittadinanza: “In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra 18 e 29 anni. Abbiamo scoperto che 11.290 persone posseggono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo, altri 128.710 solo il titolo di licenza media punto e bene, noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, appena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che del 2024 lo sostituirà. Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un proprio dignitoso progetto di vita“.