Il reddito di emergenza sta per diventare realtà, anche se stiamo per entrare nella Fase 2. Se ne parla sin dai primi giorni dell’emergenza coronavirus, nel dibattito sul decreto Cura Italia, anche per questo non sono mancate le polemiche. Ma ora il reddito di emergenza (REM) sarebbe davvero pronto a partire. La conferma arriva dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che in un’intervista a Fanpage su Facebook l’ha definita «una misura che possa durare qualche tempo» e ha spiegato che sarà «erogata sulla base del nucleo familiare». Ma ha anche fornito dei dettagli: la base di partenza è 400 euro, il tetto massimo previsto è di 800 euro, in base al numero dei componenti. Secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, la platea dei beneficiari del reddito di emergenza «potrebbe essere un milione di nuclei, con una media di 2,5-3 membri a nucleo». E quindi le persone interessate potrebbero essere 2,5-3 milioni. La spesa sarebbe dunque «importante», pari a circa «2 miliardi di euro».
REDDITO DI EMERGENZA, 400-800 EURO PER NUCLEO FAMILIARE
Pasquale Tridico, numero uno dell’Inps, ha citato dunque il reddito di emergenza nell’audizione di ieri in commissione Lavoro alla Camera. Ha confermato che si tratta di un intervento pensato per «gli esclusi dalle misure» e poi fatto un’ipotesi sulla platea. «Potrebbero essere non meno di un milione di nuclei, quindi una platea di circa 3 milioni di persone per una spesa intorno ai 2 miliardi di euro». Stessi numeri al momento nelle mani della Catalfo. Ma ha anche precisato che ci «sta lavorando il ministero del Lavoro», mentre l’Inps fornisce «solo supporto tecnico». Il reddito di emergenza è quindi destinato a tutte quelle persone che non hanno altri sostegni al reddito. «Le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica», ha dichiarato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo a Class Cnbc. «C’è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto».