Governo al lavoro per il decreto aprile (che slitterà a maggio) ed una delle misure più attese è il reddito di emergenza. Vari esponenti dell’esecutivo negli ultimi giorni hanno iniziato a presentare il provvedimento, anche se non c’è ancora chiarezza su cifre e platea. Intervenuto a Radio Capital, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha parlato di 500 euro al mese, «ma bisogna vedere quante famiglie riguarderebbe». Per quanto riguarda gli autonomi, dopo il bonus da 600 euro, la linea prevalente è quella di rinnovare la stessa platea in automatico, ma portandola agli 800 euro. Il sottosegretario al Tesoro ha inoltre denunciato un abuso sui 600 euro, con diverse persone con alto reddito che ne hanno usufruito: «Alcune persone con alto reddito ne hanno usufruito. Stiamo valutando se mettere una soglia di reddito. Le casse private parlano di 35mila euro, per me si può parlare di cifre superiori».



REDDITO DI EMERGENZA, A CHI SPETTA E COME FUNZIONA

Pasquale Tridico, numero uno dell’INPS, ai microfoni del Corriere della Sera ha invocato uno strumento temporaneo – per 2-3 mesi – «per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al reddito di cittadinanza perché con Isee superiore a 9.360 euro». Il reddito di emergenza dovrebbe dunque andare, a suo avviso, alle famiglie con Isee fino a 15 mila euro, che però non siano beneficiarie di prestazioni pensionistiche e che non abbiano redditi da lavoro o sussidi. Un intervento da circa 1,5-1,8 miliardi in tre mesi destinato a un milione di famiglie. La cifra del reddito di emergenza dovrebbe dunque essere di 500 euro, come spiegato da Laura Castelli pochi giorni fa: il viceministro in quota Movimento 5 Stelle ha affermato che «sarebbe intelligente una cifra molto vicina ai 500 euro». Insomma, non ci resta che aspettare e vedere…

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