L’importo del reddito di emergenza, previsto dal decreto Rilancio per le famiglie che non hanno usufruito di altre indennità fra quelle previste per l’emergenza Coronavirus e che non hanno componenti con un reddito da lavoro o da pensione, potrà arrivare fino a 840 euro al mese per due mesi nel caso in cui il nucleo sia composto da due adulti, due minorenni e un componente sia in una situazione di disabilità.



Altrimenti il limite massimo per una famiglia di almeno quattro persone sarà di 800 euro, come era già da tempo stabilito. Lo si legge nella circolare dell’Inps che chiarisce i requisiti della misura, riportata dall’agenzia Ansa. Si potrà chiedere il reddito di emergenza se il reddito familiare ad aprile non supererà il limite previsto per il sussidio, quindi 800 euro per una famiglia di quattro persone senza disabili.



Il beneficio economico è di 400 euro se la famiglia ha un unico componente e vi sono poi vari scaglioni a seconda della composizione del nucleo familiare e appunto l’eventuale presenza di persone disabili, fino al tetto massimo che arriva a 840 euro al mese per due mensilità, dunque 40 euro in più al mese e 80 in totale, una differenza che comunque non cambierà la situazione economica dei beneficiari.

REDDITO DI EMERGENZA: RETTIFICATO TETTO MASSIMO

La misura del reddito di emergenza, come detto prevista nel decreto Rilancio che ha visto la luce nel mese di maggio dopo un iter assai tormentato, può essere considerata come l’evoluzione del reddito di cittadinanza dovuta alla pandemia di Coronavirus. Si tratta di un aiuto per le famiglie in difficoltà in questa emergenza da cui prende il nome, cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle e in particolare del ministro del Lavoro del Governo Conte 2, la pentastellata Nunzia Catalfo.



Da più parti, anche su giornali generalmente vicini all’esecutivo e al Movimento, è stato però fatto notare che la cifra stanziata è molto più bassa rispetto ai tre miliardi che erano stati promessi proprio dal ministro del lavoro e delle politiche sociali. A disposizione ci sono “appena” 959 milioni di euro, una cifra che si stima possa bastare presumibilmente per non più di 1,2 milioni di famiglie.

I soldi – a partire da 400 euro per un single, che saliranno con vari scaglioni fino a 720 euro per una coppia con due figli e ad un massimo di 800 per le famiglie con tre o più figli e ora sappiamo 840 se un componente di famiglia numerosa è disabile – saranno versati per due mensilità, quindi anche la durata temporale del sussidio è decisamente breve.