Il Reddito di Emergenza ha già fatto registrare oltre 20.000 richieste sul sito dell’Inps, ma va ricordato come non sia possibile cumularlo con l’eventuale corresponsione del Reddito di Cittadinanza. Come gli altri bonus legati all’emergenza coronavirus, infatti, il Reddito di Emergenza non può essere cumulato ad altre forme di bonus. La misura, prevista nel decreto Rilancio è infatti un aiuto per le famiglie in difficoltà che non hanno diritto ad altri sussidi, nemmeno la cassa integrazione o i bonus come i 600 euro erogati dagli istituti di previdenza. La cifra stanziata però è molto più bassa rispetto ai 3 miliardi che erano stati promessi dalla ministra Nunzia Catalfo: ci sono 959 milioni di euro, che basteranno a spanne per non più di 1,2 milioni di famiglie. I soldi – 400 euro per un single, che saliranno a un massimo di 800 per le famiglie con tre o più figli – saranno versati per due mensilità. (agg. di Fabio Belli)



REDDITO DI EMERGENZA: ALCUNI DATI

È online sul sito dell’Inps la procedura per richiedere il Reddito di emergenza, “un aiuto concreto per due milioni di cittadini messi ancor più in difficoltà dal Coronavirus e che ora potranno ricevere fra i 400 e gli 800 euro al mese”: lo ha annunciato anche su Twitter il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, parlando della misura prevista dal decreto rilancio ed evoluzione di uno degli storici cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, cioè il reddito di cittadinanza, allargato appunto a reddito di emergenza nella crisi scaturita dalla pandemia di Coronavirus.



Oltre al messaggio pubblicato dal ministro sul proprio profilo Twitter personale @CatalfoNunzia, sono arrivate naturalmente anche le note tecniche dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale: “A breve – si legge inoltre sul sito dell’Inps – sarà disponibile la circolare esplicativa, con le indicazioni di dettaglio relative alla disciplina della misura”.

REDDITO DI EMERGENZA: ALCUNI DATI

La misura del reddito di emergenza, che è prevista nel decreto Rilancio che ha faticosamente visto la luce nei giorni scorsi dopo un iter assai tormentato, è un aiuto per le famiglie in difficoltà in questa emergenza Coronavirus – da cui evidentemente prende il nome – che non hanno diritto ad altri sussidi, nemmeno la cassa integrazione.



La cifra stanziata però è molto più bassa rispetto ai tre miliardi che erano stati promessi proprio dal ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo: ci sono “appena” 959 milioni di euro, una cifra che si stima possa bastare presumibilmente per non più di 1,2 milioni di famiglie. I soldi – a partire da 400 euro per un single, che saliranno con vari scaglioni fino a 720 euro per una coppia con due figli e ad un massimo di 800 per le famiglie con tre o più figli – saranno versati per due mensilità, quindi anche la durata temporale del sussidio è decisamente breve.