«C’è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto. Quindi per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica», è l’annuncio fatto stamattina dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo (M5s), ribadendo come nel prossimo Decreto Aprile (la “prosecuzione” del Dl Cura Italia di marzo, ndr) le risorse che saranno stanziate per questo nuovo “reddito di emergenza” saranno «almeno 3 miliardi di euro» e varranno appunto per circa 3 milioni di italiani.



La Catalfo ha tratteggiato le ultime novità sul reddito – che non assomiglia né a quello “Universale” invocato da Beppe Grillo ma si distanzia anche dal Reddito di Cittadinanza del M5s – nell’intervista con Class Cnbc stamane: il reddito di emergenza si annuncia come lo strumento che distinguerà il “Cura Italia” di marzo con invece il nuovo Decreto Aprile. Il contrasto all’emergenza da coronavirus come funzionerà per il Governo? Come abbiamo spiegato qui negli scorsi giorni, l’idea del Rem è quella di dare 800 euro al mese a tre milioni di «invisibili», ovvero gli italiani che non hanno stipendi, bonus o ammortizzatori sociali. Dunque, andrà con ogni probabilità a colf, badanti, babysitter, lavoratori stagionali e precari: il reddito di emergenza non è dunque previsto per chi già usufruisce del reddito di cittadinanza.



REDDITO DI EMERGENZA, LE ULTIME NOVITÀ

«Il pacchetto di misure per il lavoro peserà svariati miliardi. La cifra, rispetto al decreto precedente, potrebbe essere raddoppiata, se non anche di più, perché si è ampliata la chiusura delle attività. Per cui è chiaro che per tutelare tutti i lavoratori e tutte le imprese stiamo facendo questa previsione di ampliamento e rafforzamento importante degli ammortizzatori sociali»: il pacchetto per gli ammortizzatori sociali, spiega ancora la Ministra Catalfo, sarà «intorno ai 15 miliardi».

Sempre questa mattina ma a Radio24, il sottosegretario all’Economia Antonio Misiani (Pd) ha ribadito lo sforzo della prossima “manovra” di aprile del governo «Dobbiamo fare uno sforzo importante per mobilitare tante risorse ferme nel sistema produttivo per rilanciare le nostre imprese. Gli italiani hanno 1400 miliardi di euro fermi sui conto correnti o in liquidità, noi dobbiamo inventare strumenti che permettano di convogliare questa risorse verso l’economia reale, per farglieli investire». Per l’esponente dem, «Dobbiamo rompere questo meccanismo e trovare tutti i canali possibili immaginabili per garantire liquidità ora, nell’emergenza, e poi per rafforzare il nostro sistema produttivo».