Secondo l’ultimo report annuale dell’Eurostat presentato in questi giorni dalla Commissione UE l’Italia rientra a pieno titolo tra i paesi maglia nera per quanto riguarda il reddito familiare lodo che ha raggiunto i livelli più bassi dal 2008 considerato l’anno di riferimento per le osservazioni economiche; il tutto – però – senza dimenticare che al contempo il Bel Paese registra alcuni tra i livelli più alti dal punto di vista dell’incremento dell’occupazione: un dato – avverte l’istituto statistico – di per sé irrilevante considerando che nel frattempo emergono i soliti problemi a cui ci siamo (purtroppo) abituati nel corso degli ultimi decenni.
Partendo dal principio, nel report Eurostat emerge che l’Italia vanta un tasso di occupazione record pari al 66,3% della popolazione, ancora ben distante (addirittura 9 punti percentuali in meno) dalla media dei 27 e con un chiaro ed ovvio dislivello per quanto riguarda le regioni meridionali e le isole che si sono fermate – rispettivamente – al 52,5% e al 51,5% che si aggiunge anche al gender gap ancora pari al 19,5 per cento e un tasso di inattività tra i giovani dell’11,2 per cento: dati insomma che – per quanto possano sembrare complessivamente positivi – fanno rientrare l’Italia tra i paesi che secondo l’Eurostat vanno tenuti d’occhio a causa delle possibili criticità.
Il capitolo sul reddito familiare lordo del report Eurostat sull’occupazione: Italia maglia nera assieme all’Austria
Nel frattempo, ancor più tragica è la parte del report Eurostat riferita al reddito familiare lordo che dopo un ulteriore diminuzione nel corso dell’ultimo anno ha raggiunto il 94% rispetto al valore del 2008, con il resto dei paesi UE che hanno registrato – nella stessa finestra di tempo – un aumento dell’111,1 per cento: in altre parole è vero che l’occupazione è positivamente aumentata nel corso dell’ultimo anno, ma è altrettanto vero (e per certi versi sicuramente più indicativo) che nel frattempo i salari sono rimasti stagnanti, se non – addirittura – diminuiti rispetto allo scorso anno.
Tra i paesi ‘migliori’ dal punto di vista del reddito familiare lordo l’Eurostat indica Romania, Ungheria, Malta, Polonia e Lituania che hanno superato – addirittura – del 140% il valore del 2008, così come tra gli osservati speciali (ovvero che hanno registrato un calo rispetto al 2023, pur rimanendo in zona positiva) figurano Estonia, Slovacchia e Repubblica Ceca; mentre ad indossare la maglia nera assieme al nostro bel paese c’è solamente l’Austria che verte in una “condizione critica” del tutto simile alla nostra con un netto ed evidente calo rispetto al 2008.