È l’eterno ritorno: da Reddito Universale a reddito di cittadinanza, passando per il più recente reddito di emergenza e per tornare infine al punto di partenza. È tornato a parlare Beppe Grillo per la prima volta dall’insorgere della crisi coronavirus e lo fa dalle pagine del suo Blog con il suo cavallo di battaglia più longevo, per l’appunto il Reddito Universale”: «Bisogna creare qualche fonte di sussistenza perché nessuno si trovi nella crudele necessità di rubare prima e poi morire» (Thomas More – Utopia, 1516) è la citazione con cui parte l’ultimo articolo del fondatore M5s dal titolo eloquente “Reddito Universale, è arrivato il momento”.



Secondo Beppe Grillo, la crisi sanitaria ed economica che incombe nell’orizzonte più prossimo dovrebbe convincere non solo l’Italia ma l’intero mondo occidentale a ripensare definitivamente e drasticamente l’intero impianto economico-finanziario che non sta reggendo a fronte dell’emergenza: «L’Organizzazione internazionale del lavoro stima che la disoccupazione globale potrebbe colpire 25 milioni di persone (la crisi del 2008 ha comportato un aumento di 22 milioni di disoccupati). Si prevede una caduta libera delle entrate, un aumento esponenziale della disoccupazione e una riduzione del numero di ore lavorative. Milioni di persone cadranno sotto la soglia della povertà. Milioni di italiani non avranno nei prossimi mesi un’entrata garantita», spiega l’ex comico ribadendo come la crisi attuale è ben diversa (e più grave) di quella affrontata già a fatica nel 2007-2008.



CHE COS’È IL REDDITO UNIVERSALE PROPOSTO DA GRILLO

E dunque per Grillo il varo della nuova misura “universale” per contrastarla potrebbe essere di qui a breve: «Potrebbe esserci un rapidissimo cambio del mercato del lavoro. Abbiamo sempre detto che circa il 50% dei posti di lavoro negli anni sarebbero scomparsi per l’automazione e i cambiamenti tecnologici. Quei cambiamenti adesso sono avvenuti non in anni, ma in un solo mese. Con un colpo di tosse», scrive ancora Beppe Grillo sul Blog. La via di uscita, secondo l’ex leader M5s, non può essere ancora il salvataggio delle banche ma deve prevedere un altro tipo di visione:



«E’ arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi». Ma come si finanzierebbe una misura del genere? Per Grillo le ipotesi sono diverse: «Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk  sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette “ecotasse”».

REDDITO UNIVERSALE, IL PROGETTO NASCE DA LONTANO

Il progetto a ben vedere non è certo “nuovo” visto che diversi economisti da decenni ne discutono e lo stesso Beppe Grillo nel lanciare il suo Movimento alle Elezioni politiche nel 2013 lo prevedeva nei propri 20 punti di programma . Così scrivevamo ormai 7 anni fa: «Al primo posto c’è il reddito di cittadinanza, seguito dal rilancio della piccola e media impresa e poi dalla legge anti corruzione. Il reddito di cittadinanza, una specie di sussidio, non è una invenzione di Grillo ma è già stato studiato da vari economisti a livello europeo. In pratica, un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società». Di sussidio universale ne parla anche la paladina liberal del Partito Democratico Usa Alexandria Ocasio-Cortez che chiede esplicitamente al Governo Usa un Universal Basic Income oppure altre misure di soccorso “simile” vengono teorizzate da Regno Unito, Sud Corea, India e Hong Kong.

Ma il Reddito Universale lanciato da Beppe Grillo ha un impianto economico ancora molto “vacuo” ed è lo stesso ex leader pentastellato ad ammetterlo in conclusione del suo blog: «Come ripeto ormai da anni le soluzioni ci sono, sta a noi la scelta di sederci intorno ad un tavolo per riconvertire la qualità della nostra vita e creare un sistema che formi persone, non lavoratori. La prima guerra mondiale portò milioni di donne nelle fabbriche e diede il via all’emancipazione delle donne, il Piano Marshall rilanciò l’economia e il benessere del dopo guerra. L’emergenza che stiamo vivendo potrebbe favorire una svolta epocale, rivoluzionaria, che da molti superficialmente è stata sempre  considerata folle, e che potrebbe cambiare in meglio il nostro futuro. E’ giunto il momento di stravolgere il nostro status quo, se non ora, quando?». Le prime reazioni dal mondo della politica sono piuttosto scettiche, riassumibili nell’icastico commento di Matteo Richetti (ex Pd, oggi in Azione con Calenda) «Reddito di cittadinanza; Reddito di emergenza; Reddito universale; E’ un escalation….se non fossimo in emergenza potremmo commentare, invece dobbiamo solo assistere e lavorare perché torni serietà e sobrietà».