Con il nuovo Decreto Legislativo numero 108/2024 al redditometro 2024 è stata imposta una nuova soglia: i controlli (o meglio dire gli accertamenti fiscali) potranno scattare soltanto se superati i 69.700€. L’importo è equivalente a dieci volte quanto previsto nell’assegno sociale.

Una cifra reputata “assurda” se confrontata perfino ad un altro requisito da dover soddisfare per essere sopposto al controllo fiscale: il contribuente deve pagare un 20% in più rispetto alla sua reale capacità di spesa e al dato che indica quanto percepito in un anno fiscale.



Redditometro 2024: un ridimensionamento rischioso

Il redditometro del 2024 mantiene lo stesso metodo di valutazione ma cambia fortemente il suo ridimensionamento. Se è pur vero che l’intento è quello di aumentare i controlli fiscali, allo stesso tempo è anche vero che questo strumento potrebbe essere “abbandonato a sé stesso”.



Il metodo di valutazione – come già accennato – resta pressoché simile: si prende in riferimento il nucleo familiare o il singolo contribuente, si identifica la sua dichiarazione reddituale e si fa un’analisi di qualunque spesa abbia sostenuto nel corso dell’anno fiscale.

Ma affinché il contribuente sia sottoposto all’accertamento fiscale occorre che spenda oltre un quinto rispetto alla sua dichiarazione reddituale e che superi di 10 volte la cifra che corrisponde all’assegno sociale annuo. Per Legge l’importo viene aggiornato ogni due anni e nel 2024 ammonta a 6.947€: dunque il Redditometro può intervenire soltanto se il reddito superiore è superiore a 69.700€.



Come funziona l’accertamento induttivo

Nel caso in cui il contribuente sia chiamato a comprovare e giustificare le spese sostenute (ai fini dell’accertamento induttivo), egli dovrà presenziare di persona oppure delegarlo a suoi rappresentati (così come è previsto dall’articolo 5 del Decreto Legislativo 218/1997).

L’accertamento è “induttivo“, dunque il ruolo del contribuente è quello di dimostrare che quanto speso in eccesso lo abbia pagato regolarmente e specificare in che modo. Ad esempio:

  1. Con redditi differenti rispetto a quelli dichiarati nello stesso periodo di imposta;
  2. Con redditi soggetti o esenti da ritenuta alla fonte;
  3. Con redditi esclusi dalla base imponibile;
  4. Con risparmi accumulati in un periodo precedente.
  5. Inoltre il contribuente potrebbe dimostrare che le spese rilevate dal Fisco italiano non siano realmente quelle presunte ed evidenziate nel redditometro 2024.