Al di là di ogni previsione il dato definitivo sulle affluenze è stato altissimo su tutti i quesiti (Acqua, Nucleare, Legittimo Impedimento). Il quorum è stato raggiunto senza che la percentuali degli italiani all’estero potesse incidere.
– Il primo quesito sull’acqua prevedeva l’abrogazione di quelle norme che consentono, attualmente, di affidare la gestione dei servizi idrici locali ad operatori privati. Alle 12 di ieri la scheda di colore rosso è stata ritirata dall’11,64% degli aventi diritto, alle 19 dal 30,34%, mentre alle 22 dal 41,14%.
– Prevede «l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore». In sostanza, votando “Sì” si elimina la possibilità, per gli operatori privati che dovessero gestire i servizi idrici pubblici, di perseguire un profitto. La relativa scheda gialla è stata ritirata, alle 12 di ieri, dall’11,64% degli aventi diritto, alle 19 dal 30,35%, mentre alle 22 dal 41,14%.
– Votandolo, si abrogano tutte le norme che consentono di produrre sul territorio nazionale energia elettrica dalle centrali atomiche. Il suo sviluppo è stato decisamente controverso. La Corte di Cassazione, infatti, ha deciso di riformularlo dopo che la precedente versione era decaduta in seguito ad un emendamento inserito dal governo nel decreto Omnibus (successivamente tradotto in legge) che sospendeva ogni norma relativa all’energia atomica per un periodo di 12 mesi. La nuova versione consente l’applicazione alla normativa vigente. Tuttavia, gli italiani all’estero (ai quali ambasciate e consolati erano tenuti e far pervenire le schede entro il 25 maggio) hanno votato entro il 2 giugno. Ebbene: la Cassazione si era espressa il primo giugno, quando ormai era troppo tardi per ristampare le schede con il nuovo quesito riformulato. Il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha presentato un ricorso in Cassazione chiedendo che gli italiani espatriati non siano conteggiati, almeno nel computo sul quesito sul nucleare. Tale quesito è stato votato, alle 12 di ieri, dall’11,62% degli aventi diritto, alle 19 dal 30,32%, mentre alle 22 dal 41,11%.
– Ponendo una croce all’interno della casella con il “Sì” si abrogano quelle norme «in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale». Hanno votato, alle 12 di ieri, l’11,62% degli aventi diritto, alle 19 il 30,32%, mentre alle 22 il 41,10%. Il dato definitivo dell’affluenza è 56,98%.
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