È inevitabile che il Coronavirus investa ogni aspetto della vita pubblica in questo momento di assoluta delicatezza e fragilità del sistema Paese di fronte ad un’emergenza sanitaria del genere (più o meno “esagerata” come hanno più volte ripetuto gli organi officiali di Oms e Ministero della Salute): e così, nell’attesa che domani venga discusso in Parlamento il Decreto speciale per il Coronavirus, si rincorrono le voci attorno a Palazzo Chigi che parlano di un possibile rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari previsto per il prossimo 29 marzo 2020. Il presidente del “Comitato per il NO” al referendum, il costituzionalista napoletano Massimo Villone, ha chiesto formalmente il rinvio delle votazioni imminenti. Se alla fine il Consiglio dei Ministri dovesse approvare tale richiesta, allora il 29 marzo i cittadini non saranno chiamati alle urne e la data dovrà essere ripostulata nei prossimi mesi, con inevitabili conseguenze anche a livello di legge elettorale per tornare alle urne in eventuali Elezioni Politiche (dal taglio dei parlamentari diventerà infatti decisivo il riconteggio e la riassegnazione dei collegi uninominali per il Senato). «Il decreto legge approvato in via d’urgenza per contenere la diffusione del virus« – sostiene il costituzionalista del Comitato per il No – «già prevede la “sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. È indiscutibile che tale elenco comprenda anche le iniziative di campagna elettorale connesse al referendum».



REFERENDUM 29 MARZO RINVIATO PER CORONAVIRUS?

Già ieri Più Europa aveva formalmente richiesto al Governo di rinviare il voto sul taglio dei parlamentari per i medesimi motivi del Comitato: «E’ evidente che nelle prossime settimane in molte regioni italiane l’emergenza coronavirus, cosi’ come decretata e affrontata dal governo Conte, comportera’, tra le altre cose, l’impossibilita’ di svolgere iniziative pubbliche per il referendum confermativo del ‘taglio dei parlamentari’. Non solo nelle aree piu’ direttamente investite dal contagio, in cui la popolazione e’ sottoposta a misure di isolamento, ma in tutte le regioni del Nord, ad oggi, non e’ possibile organizzare alcuna campagna elettorale», spiega Benedetto Della Vedova, segretario +Europa e promotore anch’esso del Comitato per il No al referendum. Interpellato sulla vicenda nell’intervista a RaiNews 24 il Premier Conte frena però le voci che darebbero il Governo orientato a tale scelta: «Sono fiducioso perchè gli esperti ci dicono che gli le misure messe in campo sono efficaci. Non dobbiamo ipotizzare in questo momento scenari drammatici». A LaPresse fonti di Governo poi fanno sapere come «non si ritiene di dover intervenire sulla data del referendum»: non solo, le stesse fonti aggiungono «Vediamo l’evoluzione che ci sarà nella prossima settimana – è l’indicazione che viene data – Se non è necessario è meglio non creare altro panico nella popolazione».

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