Iniziano oggi i referendum per l’annessione del Donbass alla Russia. Una consultazione “farsa” invocata da Vladimir Putin per mettere la firma sulle zone dell’Ucraina occupate dai soldati del Cremlino. Il voto è considerato illegittimo dalla comunità internazionale, persino dalla Cina, quindi il mondo non riconoscerà né l’esito, né la sempre più probabile dichiarazione di annessione da parte di Mosca.
Il referendum riguarda il Donbass, per la precisione le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk e le regioni di Kherson e Zaporzhzhia. I seggi resteranno aperti oggi, venerdì 23 settembre 2022, ma la consultazione proseguirà fino a martedì 27 settembre con il “porta a porta”. Una strategia necessaria “per motivi di sicurezza”: ricordiamo che nelle regioni in questione i combattimenti sono ancora in corso e i militari di Putin devono fare i conti con il ritorno delle truppe di Zelensky.
Referendum annessione Donbass a Russia: le ultime notizie
I referendum per l’annessione delle zone occupate dai soldati russi potranno essere votati anche in Russia. La Tass ha spiegato che per il voto nell’autoproclamata repubblica di Donetsk sono stati stampati 1,5 milioni di schede, mentre nelle regioni di Zaphorzhzhia e Kherson vi sono rispettivamente 500 mila e 750 mila persone sui registri dei votanti. Come rimarcato dai colleghi dell’Adnkronos, gli ultimi sondaggi stimavano la partecipazione tra il 72 e l’87 per cento. Resta da valutare la situazione sicurezza. La Tass parla di osservatori internazionali – ma non si conoscono i Paesi di provenienza – e di misure anti-bombardamenti. Per quanto riguarda il “porta a porta”, i funzionari elettorali saranno accompagnati da poliziotti.
Come già anticipato in precedenza, i referendum non saranno mai riconosciuti dalla comunità internazionale, a prescindere dai risultati. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha evidenziato: “Sono profondamente preoccupato per le notizie sui piani per organizzare referendum in aree dell’Ucraina che attualmente non sono sotto il controllo del governo. Qualsiasi annessione del territorio di uno Stato da parte di un altro Stato risultante dalla minaccia o dall’uso della forza costituisce una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. I referendum non verranno mai riconosciuti nemmeno dall’Unione europea, come confermato dall’alto rappresentate degli Affari Esteri Josep Borrell. Netta presa di posizione anche dagli Usa con il segretario di Stato americano Antony Blinken: “Quello che Putin ha fatto questa settimana, mentre gran parte del mondo è riunito alle Nazioni Unite, per gettare olio sul fuoco, mostra il suo disprezzo per la Carta Onu, l’Assemblea generale e questo Consiglio”.