Dipendenza da smartphone tra giovani e non solo, sovraesposizione e ripercussioni sulla salute psicologica sono le principali ragioni che hanno condotto Vincent Paul-Petit, sindaco di Seine-Port, un paese di 2.000 abitanti vicino a Melun (Senna e Marna), ad indire un referendum volto ad impedire l’uso dei cellulari in alcuni spazi pubblici della piccola comunità. È quanto si apprende da Le Parisien.
Il tema, del resto, è molto d’attualità in Francia, tanto che lo scorso 30 gennaio, davanti ai deputati, il Primo Ministro, Gabriel Attal, ha messo in guardia contro “una potenziale catastrofe educativa e sanitaria per i bambini” nel parlare dell’impatto degli smartphone sui più piccoli, eco delle dichiarazioni fatte solo pochi giorni prima dal Presidente della Repubblica. Inoltre durante la sua conferenza stampa all’Élysée, Emmanuel Macron aveva annunciato la sua volontà di “regolare l’esposizione dei più giovani agli schermi” dei dispositivi. Proprio su questa linea così il sindaco di Seine-Port ha voluto giocare d’anticipo, con un’iniziativa forte e di responsabilizzazione.
REFERENDUM SEINE-PORT: CELLULARI VIETATI IN QUATTRO AREE
Dopo la riflessione di un gruppo di eletti e residenti e la tenuta di due riunioni pubbliche, il provvedimento proposto da Vincent Paul-Petit mira a quattro restrizioni dello smartphone nello spazio pubblico. Una regola dei “quattro passi”: non davanti alla scuola, non nei negozi, non mentre si cammina per strada e non in gruppo nello spazio pubblico (piazza, parco, ecc.). Se il testo dovesse ottenere la maggioranza dei voti, la misura si tradurrà in un decreto comunale. Non è prevista però nessuna multa in caso di violazione dell’interdizione. Il sindaco ha infatti dichiarato: “Preferiamo puntare sulla responsabilizzazione, la gentilezza e anche sull’umorismo, come sui nostri manifesti. Contiamo su coloro che aderiranno al testo per farlo rispettare intorno a loro.”
Dal canto suo il comune, nel proseguire la lotta ad un uso consapevole dei cellulari, si impegna a fornire un telefono a 9 tasti, utilizzabile solo per chiamare, ai futuri studenti delle scuole medie se i loro genitori non acquisteranno loro uno smartphone prima del loro ingresso al liceo. Su raccomandazione poi della psicologa Sabine Duflo, il provvedimento chiede anche alle famiglie di impegnarsi su quattro momenti senza dispositivi a casa, stabilendo “quattro ulteriori passi”: non al mattino, non durante i pasti, non in camera da letto e non prima di andare a letto. Il testo ricorda anche dei limiti in base all’età dei bambini: niente schermi per i minori di 3 anni, un’ora al giorno per i 3-6 anni (contro 3 ore e 40 minuti secondo uno studio Ipsos), ecc.