Domani sarà il tanto atteso Election Day: oltre che per le Elezioni Comunali 2022, si voterà anche per il Referendum sulla Giustizia. Le schede che gli elettori si troveranno davanti sono dunque numerose. Cinque soltanto quelle per i quesiti referendari abrogativi. Affinché il quorum sia raggiunto e quindi il Referendum sia valido è necessario che almeno il 50% degli elettori si esprima. Al momento di arrivo nelle urne, infatti, questi ultimi possono rifiutare una o più schede, in modo da non essere conteggiati. Nel caso in cui il quorum non venisse raggiunto per uno o più quesiti, automaticamente per questi ultimi vincerebbe il “no”, ovvero la situazione rimarrebbe invariata. Nel caso in cui venisse raggiunto il quorum e vincesse il “sì”, al contrario, la norma di riferimento per il quesito collegato verrebbe abrogata. Andiamo dunque a vedere quali sono i temi all’ordine del giorno.



REFERENDUM GIUSTIZIA 2022, COME SI VOTA: I QUESITI E I COLORI DELLE SCHEDE

Attorno al come si vota al Referendum 2022 sulla Giustizia si intrecciano diversi aspetti. Partiamo da quello puramente pratico: riceverete cinque schede, ognuna di colore diverso. La prima è di colore rosso e riguarda la legge Severino, quindi l’incandidabilità dopo la condanna. La seconda è di colore arancione e il quesito riguarda la custodia cautelare durante le indagini. La terza è di colore giallo e il suo quesito riguarda la separazione delle carriere di giudici e magistrati. La quarta, di colore grigio, riguarda la valutazione degli avvocati sui magistrati. La quinta e ultima, di colore verde, riguarda le firme per la candidatura al Csm. Ai cittadini saranno consegnate, quindi, queste cinque schede sul Referendum Giustizia 2022, su cui troverete scritti altrettanti quesiti. Come si vota? Basterà tracciare una X sul “Sì” per chiedere l’abrogazione di una legge o parte di essa o sul “No” perché resti come ora.



Chi lavora in Italia ma in un comune diverso da quello di residenza non può votare in quel comune per il Referendum 2022 sulla Giustizia. Fanno eccezione coloro che appartengono a determinate categorie di lavoratori (militari e appartenenti a Corpi militarmente organizzati, Forze dell’Ordine di servizio ai seggi, naviganti sia marittimi che aviatori, rappresentanti dei partiti/comitati promotori presso i seggi, ricoverati in ospedale o casa di cura, detenuti). Gli italiani residenti all’estero votano per corrispondenza, quindi esprimono il loro voto su schede che vengono recapitate al loro indirizzo di residenza all’estero. Se per caso non avete capito come si vota al Referendum Giustizia 2022 e vi rendete conto di aver sbagliato, potete chiedere la sostituzione della scheda e ripetere la votazione. «A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate», precisa il Ministero dell’Interno.



COME SI VOTA AL REFERENDUM GIUSTIZIA 2022: IL QUORUM

A differenza del referendum costituzionale confermativo, questo sulla Giustizia ha quesiti abrogativi. Pertanto, è previsto il quorum perché l’esito sia valido. Questo vuol dire che dovrà esprimersi almeno il 50% più uno degli elettori per ogni singolo quesito. Nella fattispecie, se l’affluenza calcolata per ognuno di essi non supera tale soglia, il risultato viene ritiene nullo e non ci saranno cambiamenti. Di conseguenza, durante il Referendum 2022 sulla Giustizia gli elettori che si presentano alle urne possono rifiutare una o più schede per non essere conteggiati in quella specifica consultazione e non influire sul relativo quorum. Pertanto, si può decidere di votare per uno solo dei referendum, per due, per tre, per quattro o per tutti.

COME SI VOTA AL REFERENDUM GIUSTIZIA 2022: I DOCUMENTI

Come si vota al Referendum Giustizia 2022: i documenti di identità da esibire per votare sono carta di identità o altro documento di identificazione con fotografia che è rilasciato dalla pubblica amministrazione. In alternativa, tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare, o tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia. Se non si ha a disposizione un documento di identificazione idoneo, l’elettore può essere riconosciuto anche con le seguenti modalità, precisate dal Ministero dell’Interno sul sito dedicato alle elezioni (Eligendo): da uno dei membri del seggio che conosce personalmente l’elettore e ne attesta l’identità; da un altro elettore del comune, noto al seggio e provvisto di documento di riconoscimento; dalla ricevuta della richiesta di rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE), in quanto munita della fotografia del titolare e dei relativi dati anagrafici. Non è richiesto il green pass per accedere ai seggi.