A poche ore dall’Election Day, le polemiche non mancano. Se per le elezioni comunali 2022 è tempo di silenzio elettorale, per il Referendum sulla giustizia prosegue il dibattito sul ruolo dei media, in particolare di tv e giornali. L’informazione, a partire dal servizio pubblico Rai, è stato spesso accusato di aver “nascosto” l’appuntamento di domani, puntando sul flop di affluenza.
Tanti esponenti politici, a partire dalla Lega, hanno denunciato la situazione, ma non solo. Nelle scorse ore è arrivato l’affondo di Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora e presidente della ‘Fondazione Internazionale per la Giustizia Enzo Tortora’: “E a rischio soprattutto a causa della mancanza di informazione, della cattiva informazione, del silenzio che è stato imposto da quel comitato non del ‘no’, ma del ‘non andare a votare’, che nello spingere la gente a non andare al voto, naturalmente non doveva far sapere che c’erano questi referendum. E questo è un po’ il potere della magistratura, che ha un controllo sia sulla politica, sia sui mezzi di informazione”, le sue parole ai microfoni di Adnkronos. (Aggiornamento di MB)
ELEZIONI COMUNALI 2022 E REFERENDUM: UN BANCO DI PROVA
Il referendum potrebbe rappresentare uno snodo importante per la giustizia, mentre le elezioni comunali 2022 sono l’ultimo grande appuntamento prima delle Politiche in programma nel 2023. Sarebbe un errore sovrapporre i risultati di domani al futuro esito delle elezioni nazionali – a partire dalla presenza delle liste civiche – ma le indicazioni saranno tante per gli schieramenti in campo.
Il centrodestra si presenta unito in quasi tutti i Comuni, alla ricerca di una solidità messa a rischio dal governo Draghi – sostenuto solo da Lega e Forza Italia – e dalle tensioni tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il Carroccio cerca risposte dopo un periodo negativo – confermato dai sondaggi – mentre FdI ha l’obiettivo di confermarsi leader della coalizione. Le comunali rappresentano un crocevia importante anche per il centrosinistra: non mancano le frizioni tra Pd e M5s, in disaccordo su numerosi dossier ma pronti a ricucire per tentare di vincere alle Politiche. (Aggiornamento di MB)
Elezioni comunali e Referendum 2022: pericolo astensionismo
Manca sempre meno al via delle elezioni comunali 2022 e del referendum sulla giustizia, in programma domani dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Appuntamenti importanti, seppur per motivi diversi. Le amministrative rappresentano un crocevia fondamentale per i principali partiti del Paese, considerando che alle politiche manca sempre meno. Il referendum, invece, potrebbe tracciare un solco in materia di giustizia, ma anche qui c’è grande divisione tra i partiti: il centrodestra sostiene il Sì, il centrosinistra è per il No.
Il grande pericolo della giornata di domani è soprattutto l’astensionismo. Il referendum sulla giustizia rischia di essere vanificato da una bassa affluenza: senza il 50% + 1 di aventi diritto al voto alle urne, sarà no contest. Ma anche per le comunali l’affluenza conta parecchio, per legittimare i successi dei vari schieramenti. I leader di partito hanno investito molto su questo appuntamento elettorale, resta da capire se gli elettori decideranno di metterci la faccia. Anzi, la firma. (Aggiornamento di MB)
In attesa della diretta risultati: Referendum Giustizia e Elezioni Comunali 2022
Domani, domenica 12 giugno 2022, l’Italia è chiamata al voto. In tutta la penisola si voterà per il referendum 2022 sulla giustizia mentre 975 comuni sono chiamati alle urne per scegliere i propri sindaci e i nuovi consiglieri comunali. In attesa di scoprire i risultati, vediamo insieme previsioni e tutto quello che ci avvicinerà a quelli che sono i numeri e i verdetti ufficiali di queste elezioni.
Ma per cosa gli italiani hanno votato nella giornata odierna? Dalle misure di custodia cautelare alle funzioni delle carriere dei magistrati, il referendum 2022 ha riguardato il tema della giustizia. I cittadini sono stati chiamati a votare su cinque quesiti sul divieto di ricoprire cariche elettive in caso di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi; custodia cautelare; separazione delle carriere; procedure di valutazione dei magistrati e abrogazione di norme in materia del Consiglio Superiore della magistratura. Per quanto riguarda le comunali, 975 cittadine in Italia sono state chiamate a scegliere il nuovo sindaco.
Referendum Giustizia 2022: i quesiti
Il primo quesito del Referendum Giustizia 2022 riguardava l’abolizione della Legge Severino: per la precisione, “l’abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi”. Se dovesse vincere il sì, sarà il giudice, in caso di condanna, a decidere se occorra infliggere anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici. Il secondo quesito dei referendum sulla giustizia, contenuto nella scheda di colore arancione, riguardava la custodia cautelare: nel dettaglio la “limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale”. In caso di vittoria del sì, si elimina la reiterazione del reato.
Il terzo quesito dei referendum sulla giustizia, contenuto nella scheda di colore gialla, riguarda la separazione delle carriere: la “separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati”. Con la vittoria del sì, l’obbligo di scelta tra essere pm o giudici all’inizio della carriera. Il quarto quesito dei referendum sulla giustizia, nella scheda grigio, ha riguardato la “partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte”. Il quinto quesito dei referendum sulla giustizia, nella scheda di colore verde, ha riguardato l’“abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura”.
Elezioni Comunali 2022: dove si vota?
Per quanto riguarda invece le Elezioni comunali 2022, chiamati al voto 975 Comuni. 142 di questi paesi sono superiori (ovvero sopra i 15mila abitanti), 836 sono inferiori (sotto i 15mila abitanti). Al voto anche 26 capoluoghi di provincia: ovvero, Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo. Quattro, invece, i capoluoghi di Regione chiamati al voto: Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila.
Per i Comuni “superiori” è possibile tracciare un solo segno sul candidato sindaco e in questo caso il voto va solo al candidato prescelto. Si può inoltre tracciare un segno su lista e candidato sindaco, ottenendo voti per entrambi. È possibile optare inoltre per il voto disgiunto, ovvero per un candidato sindaco e per una lista collegata ad un altro candidato. Per i Comuni “inferiori”, diversa la modalità di voto. Si esprime la propria preferenza tracciando una X sul nome del candidato sindaco o sul simbolo della lista collegata, o anche su entrambi. Il voto viene attribuito sia alla lista di candidati.