REFERENDUM GIUSTIZIA 12 GIUGNO, COME SI VOTA ALLE URNE

Da un lato i 975 Comuni chiamati al voto per le Elezioni Comunali 2022, dall’altro tutta Italia alle prese con 5 Referendum popolari abrogativi sul tema Giustizia: capire come si vota potrebbe essere complicato, specie nei Comuni dove ai seggi verranno distribuite ben 6 schede elettorali (sempre che non vi siano anche quelle per le circoscrizioni municipali, in quel caso sarebbero ben 7).



Partiamo dalle considerazioni generali, uguali ad entrambe le votazioni: ogni elettore avente diritto è chiamato a presentarsi alle urne munito di tessera elettorale valida e documento di identità. Non sono obbligatori né il Green Pass né la mascherina anti-Covid, quest’ultima regola modificata da una circolare Viminale-Ministero della Salute la sera dell’8 giugno 2022. Per i 5 Referendum popolari abrogativi sulla Giustizia – abolizione Decreto Severino (scheda rossa); limitazione misure cautelari (arancione); separazione funzioni-carriere magistrati (gialla); valutazione dei magistrati (grigia); riforma Csm (verde) – si vota la scheda elettorale tracciando una X con la matita nel rettangolo che contiene la risposta prescelta: SÌ, se si esprime la volontà di abrogare (abolire) il testo della norma sottoposta a Referendum; NO, se si vuole far rimanere la legge in esame come è attualmente, non abrogando cioè la norma.



DOVE E COME SI VOTA ALLE ELEZIONI COMUNALI 2022

Per le regole su come si vota alle Elezioni Comunali 2022 in realtà la modalità è già più consueta e vede uguali disposizioni in tutti i 975 Comuni al voto, di cui 142 sono superiori (sopra i 15mila abitanti), 836 sono inferiori (sotto i 15mila abitanti). Al voto 26 capoluoghi di provincia: ovvero, Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo. Di questi, Genova, Palermo, Catanzaro e l’Aquila sono i 4 capoluoghi di Regione al voto. La legge elettorale per le Amministrative prevede infatti modalità diverse a seconda della popolazione stessa dei Comuni.



Comuni sopra i 15mila abitanti
Per i Comuni “superiori” al voto nelle Amministrative 2022: è possibile tracciare un solo segno sul candidato sindaco e in questo caso il voto va solo al candidato prescelto; si può tracciare un segno su lista e candidato sindaco, ottenendo voti per entrambi; è possibile optare per il voto disgiunto, ovvero per un candidato sindaco e per una lista collegata ad un altro candidato. Viene eletto sindaco al primo turno chi supera il 50% di voti (maggioranza assoluta): se nessun candidato vi riesce, ci sarà il ballottaggio per domenica 26 giugno con i candidati più votati al primo turno, in quel caso a vincere sarà semplicemente chi otterrà il maggior numero di voti (maggioranza relativa). In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Comuni sotto i 15mila abitanti
Per i Comuni “inferiori” si vota invece tracciando una X sul nome del candidato sindaco o sul simbolo della lista collegata, o anche su entrambi. Il voto viene attribuito sia alla lista di candidati: viene letto il sindaco che ottiene il maggior numero di voti e solo in caso di assoluta parità si procederà al ballottaggio il 26 giugno 2022 con i primi due candidati. È vietato il voto disgiunto e si può esprimere solo una preferenza per candidato consigliere comunale: nei Comuni con almeno 5mila abitanti è possibile è possibile esprimere non più di due preferenze per i candidati a consigliere comunale.

 

Referendum giustizia e Elezioni Comunali 12 giugno, le puntate precedenti: Colori schede e 5 quesiti – Cosa succede se vince il Sì – Cosa votano tutti i partiti – Quesito n.5, riforma Csm – FAQ Referendum – I Comuni al voto per le Amministrative 2022 – Quesito n.1, abolizione Decreto SeverinoReferendum e Comunali, il peso delle coalizioni