Si va verso il referendum maggioritario, e la domanda sorge spontanea: quando si farà? Al momento, come ricordano anche i colleghi di Fanpage, non vi è ancora una data precisa, ma tutto fa pensare che la “chiamata” arriverà indicativamente durante la primavera del 2020. Bisognerà infatti prima innescare la macchina organizzativa, con la Corte Costituzionale che dovrà dare il proprio parere favorevole alla richiesta, dopo di che bisognerà calendarizzare il referendum, che dovrebbe essere collocato fra il 15 aprile 2020 e il 15 giugno dello stesso anno. Si dovrà poi capire cosa dirà il Parlamento, che potrebbe intervenire facendo cadere la proposta, ed è proprio a questo che si è riferito ieri il leader della Lega, l’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, che ha spiegato: “State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme”. Vedremo cosa accadrà da qui a breve, la cosa certa è che il governo non potrà ignorare il parere espresso da cinque regioni italiane. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



REFERENDUM MAGGIORITARIO: OK DAL PIEMONTE

Svolta nelle scorse a proposito del referendum sulla legge elettorale: Forza Italia ha cambiato la sua posizione, con Silvio Berlusconi che ha dato libertà di voto agli azzurri purchè nella nuova legge ci sia la quota proporzionale, che riporta Adnkronos. Il Piemonte è diventata la quinta regione a dare l’ok per abrogare la quota prevista nel Rosatellum, con Matteo Salvini che ha esortato il ricorso alle urne già in primavera. Già nelle scorse ore il senatore leghista Roberto Calderoli aveva annunciato che il Carroccio «lunedì andrà in Corte di Cassazione a depositare il quesito referendario». L’ex ministro per la Semplificazione Normativa del governo Berlusconi IV ha poi aggiunto che sarà possibile «far esprimere gli italiani già in primavera, avendo l’occasione di scegliere una legge elettorale chiara, in cui chi vince va a governare e chi perde va all’opposizione, senza giochini di palazzo per creare maggioranze diverse da quelle espresse dalle urne», riporta Il Giornale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



REFERENDUM LEGGE ELETTORALE, ARRIVA L’OK DEL PIEMONTE

Dopo Friuli, Veneto, Lombardia e Sardegna, ecco l’ok del Piemonte: il referendum sulla legge elettorale si farà. Come annunciato dal governatore Alberto Cirio, esponente di Forza Italia, il Consiglio Regionale ha approvato la richiesta di referendum abrogativo per cancellare la quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale: raggiunto, dunque, il numero minimo per ottenere la consultazione. Un grande risultato per la Lega di Matteo Salvini e per il Centrodestra unito: anche Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno spinto molto per ottenere il referendum e ora non resta che conoscere la data della consultazione popolare. Non sono mancate le polemiche in Piemonte, con il capogruppo dem Domenico Ravetti che ha attaccato la maggioranza di Cdx: «Non facciamo perdere tempo ai piemontesi».



REFERENDUM LEGGE ELETTORALE, SALVINI: “AL VOTO IN PRIMAVERA”

«Sono soddisfatto, in questi giorni ci sono stati dei momenti accesi di dibattito: credo che siamo comunque giusti quando si parla di un argomento importante come il voto. Chiediamo una legge elettorale chiara, per cui chi vince le elezioni governi», le parole del presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio. E’ grande la soddisfazione in casa Lega, con il leader Matteo Salvini che ha esultato sul palco della festa del partito in programma a Genova: «Mi è arrivato un messaggio dal presidente Cirio, è ufficiale: la prossima primavera avremo un referendum sul maggioritario. Finalmente – continua l’ex ministro dell’Interno – potranno votare 60 milioni di italiani: chi vince governa, chi perde non rompe le palle. State tranquilli: proveranno a fermare il referendum, ma noi raccoglieremo milioni di firme». Attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni, in particolare le prese di posizione da parte delle due forze di maggioranza: sia M5s che Pd, infatti, si sono scagliati contro l’ipotesi di una consultazione popolare.