La procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sull’uccisione del ricercatore friulano Giulio Regeni, avvenuta tra gennaio e febbraio 2016 a Il Cairo ed ha emesso quattro avvisi di garanzia a carico di altrettanti agenti 007 egiziani. Le accuse a vario titolo vanno da sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Nei confronti di un quinto agente è stata invece chiesta l’archiviazione. A rischiare di finire a processo, come spiega TgCom24, sono il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. A carico di quest’ultimo anche la grave accusa di lesioni personali aggravate e l’omicidio del giovane Regeni. L’archiviazione è stata chiesta per Mahmoud Najem ed in merito la procura capitolina ha spiegato: “Per quest’ultimo non sono stati raccolti elementi sufficienti, allo stato, a sostenere l’accusa in giudizio”. La notifica di fine delle indagini è avvenuta tramite “il rito degli irreperibili”, direttamente ai legati di ufficio italiani non essendo pervenuta l’elezione di domicilio degli indagati dal Cairo. Gli indagati ed i loro difensori ora hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie/documenti o chiedere di essere ascoltati.



CASO REGENI, CHIUSE INDAGINI: 4 AGENTI VERSO IL PROCESSO

I pm di Roma che hanno chiuso l’indagine sul caso di Giulio Regeni, hanno ricostruito anche gli ultimi drammatici giorni di vita del ricercatore italiano tra torture e sevizie con oggetti roventi, calci, pugni, lame e bastoni che gli causarono “acute sofferenze fisiche” fino alla lenta morte, come scrive Il Fatto Quotidiano online. Il procuratore capo di Roma, Michele Prestipino, in audizione insieme al sostituto procuratore Sergio Colaiocco davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni ha reso noto che “Per l’omicidio di Giulio Regeni si svolgerà un solo processo e si svolgerà in Italia con le garanzie procedurali dei nostri codici”. In merito alle sevizie, si legge ancora, Giulio è stato sottoposto ad “acute sofferenze fisiche, in più occasioni e a distanza di più giorni attraverso strumenti affilati e taglienti e di azioni con meccanismo urente”, causandogli “numerose lesioni traumatiche a livello della testa, del volto, del tratto cervico-dorsale e degli arti inferiori”. La mamma di Giulio, Paola Regeni, in collegamento video alla Camera ha tuonato: “Conte che sta facendo per la verità su Giulio? E il ministro degli Esteri Di Maio? I rapporti bilaterali con l’Egitto sono divenuti sempre più un’amicizia”.

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