Respinto il ricorso della Reggina, il Brescia festeggia il ritorno in Serie B

Il ricorso della Reggina è stato respinto. Così ha deciso la quinta sezione del Consiglio di Stato, mettendo fine all’incertezza che alleggiava sia sul campionato di Serie B che di Serie C. Alla luce di questa decisione, quindi, il Brescia Calcio tornerà ufficialmente a disputare il campionato cadetto, mentre il futuro della Reggina è ancora da decifrare, anche se comunque ripartirà in ambito dilettantistico. Per la società di Massimo Cellino è una seconda possibilità, così l’ha definita il club biancoblu, che vuole ripartire con entusiasmo e umiltà, per cancellare la brutta annata appena messa alle spalle.



“Nonostante quanto pubblicato da alcune testate online, data la sentenza odierna n° 06982/2023 emessa dal Consiglio di Stato, Brescia Calcio ne accoglie con grande soddisfazione l’esito. La società intende ringraziare il team difensivo nelle persone degli avv. Avilio Presutti e Giacomo Fenoglio che hanno seguito il lunghissimo caso in modo accurato e professionale e l’onorevole Simona Bordonali per il prezioso appoggio”, si legge nella nota diffusa dal Brescia. “La vita difficilmente offre una seconda possibilità, noi, rappresentanti del Brescia Calcio, dobbiamo cogliere nel miglior modo possibile questa importante opportunità”.



Serie B, la Reggina ripartirà in ambito dilettantisco

Dunque, con la riammissione in Serie B in tasca, il Brescia dovrà pensare a rinforzare la squadra, per evitare un campionato si sofferenza. Per quanto riguarda la Reggina, come dicevamo, il futuro è da scrivere, mentre per quanto riguarda la C va segnalato il ritorno della Casertana. La Reggina sperava in una sentenza favorevole, ma le sensazioni in realtà non sono mai state rosee.

D’altra parte i calabresi non avevano rispettato le scadenze federali (la data era quella del 20 giugno) sulla base di quanto aveva indicato il Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria, che aveva disposto il pagamento “entro il 12 luglio”. “Entro”, e non “il”, un dettaglio che ha convinto i giudici amministrativi a schierarsi in favore della Federcalcio, sia in sede di primo grado al Tar, sia al Consiglio di Stato.