Nuovo caso di furbetti del cartellino, questa volta a Reggio Calabria. Dopo l’ormai noto episodio di Sanremo, nelle scorse ore la Guardia di Finanza ha dato il via ad un blitz anti-assenteismo alla sede di Taurianova dell’Azienda sanitaria provinciale: come riportano i colleghi di Tg Com 24, sono state messe 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti dipendenti della struttura, 25 in totale le persone indagate dagli inquirenti. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, dopo aver timbrato il cartellino gli assenteisti andavano a giocare alle slot machine, andavano in negozi a fare shopping e prendevano parte ad eventi religiosi/funerari. Per incastrare gli indagati gli agenti della GdF hanno utilizzato intercettazioni, riprese video, servizi di osservazione, pedinamento e controllo e riscontri documentali.



FURBETTI DEL CARTELLINO A REGGIO CALABRIA: 13 MISURE CAUTELARI

E non è finita qui: Tg Com 24 spiega che gli indagati attestavano falsamente l’effettuazione di ore di straordinario (raggiungendo le oltre 30 ore al mese). Se a Sanremo ha fatto storia il caso del dipendente che timbrava in mutande – poi è stato assolto dai giudici – a Reggio Calabria è stato registrato un caso simile: un dipendente è stato sorpreso più volte giungere alla struttura in tuta da ginnastica, consegnare il badge da timbrare a un collega per poi dedicarsi all’attività sportiva. Il portale mette in risalto inoltre che le condotte illecite degli indagati sono state agevolate «da modalità di gestione e certificazione della presenza quotidiana a lavoro presso la struttura del tutto inadeguate e connotate da allarmante superficialità».

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