Un particolare reggiseno a ultrasuoni promette di essere in grado di rivelare il cancro al seno precocemente. Nel dettaglio si tratta di un particolare dispositivo indossabile a ultrasuoni inventato dalla dottoressa Canan Dagdeviren, scienziata dei materiali del MIT. Il Telegraph parla di una specie di “cerotto” flessibile da inserire nelle coppe del reggiseno per rilevare minuscoli mutamenti nei tessuti, in modo che il cancro possa essere individuato precocemente, quando ci sono maggiori possibilità di intervento e quindi di sopravvivenza.



L’obiettivo della dottoressa Dagdeviren è che il dispositivo a ultrasuoni consenta di sottoporre a screening più frequenti le donne ad alto rischio di sviluppare il cancro al seno, come quelle che hanno ereditato i geni BRCA1 e BRCA2 o che hanno già avuto un cancro in passato. Nel Regno Unito le donne sono invitate a sottoporsi a regolari screening triennali, tuttavia i tumori al seno che si sviluppano tra una mammografia e l’altra – noti come tumori di intervallo – rappresentano il 20-30% di tutti i casi di cancro al seno. Nel Paese ogni anno sono circa 6.000 le donne che sviluppano un tumore di questa tipologia. Quando il cancro al seno viene diagnosticato nei primi stadi, il tasso di sopravvivenza è quasi del 100%. Tuttavia, per i tumori individuati in stadi successivi, il tasso crolla a circa il 25%. “Con uno screening più frequente, il nostro obiettivo è aumentare il tasso di sopravvivenza fino al 98%” ha dichiarato la dottoressa nello studio pubblicato sulla rivista Science Advances.



Reggiseno a ultrasuoni per individuare cancro al seno: come funziona il nuovo dispositivo

Un reggiseno con un dispositivo a ultrasuoni per individuare in tempo il cancro al seno, effettuando uno scanner basato sulla stessa tecnologia a ultrasuoni utilizzata nei centri di imaging medico, però miniaturizzata in un cerotto stampato in 3D, con aperture a nido d’ape. Questo particolare cerotto entra in contatto con la pelle e può essere spostato all’interno del reggiseno in sei posizioni diverse, consentendo l‘acquisizione di immagini dell’intero seno. Inoltre non richiede competenze specifiche per il funzionamento, quindi può essere facilmente utilizzato a casa.



I ricercatori inglesi hanno testato il dispositivo a ultrasuoni su una donna di 71 anni con una storia di cisti al seno e sono stati in grado di rilevare le cisti, piccole come un decimo di pollice – le dimensioni di un tumore in fase iniziale. Hanno inoltre dimostrato che il dispositivo ha raggiunto una risoluzione paragonabile a quella degli ultrasuoni tradizionali e che i tessuti possono essere analizzati fino a una profondità di circa tre pollici.