Come sappiamo anche la manovra di bilancio 2023 ha ampliato la platea delle partite IVA ammesse al regime forfettario con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso. Anzitutto dobbiamo comprendere a chi è destinato il regime forfettario 2023.
La legge italiana prevede dei limiti di reddito entro cui è possibile scegliere se optare per il regime forfettario oppure per quello ordinario. L’ultima manovra approvata il 28 dicembre 2022, ha ampliato la platea dei potenziali beneficiari, innalzando da 65.000 euro a 85.000.
Regime forfettario 2023: quali sono i vantaggi
Dunque è bene precisare che il regime forfettario non è un regime automatico, Ma viene sempre sottoposto a una scelta. Con il regime forfettario si può godere di un’imposta agevolata al 5% per i primi 5 anni se si rispettano determinati requisiti. Oppure un’imposta sostitutiva del 15% per tutto il resto della vita della partita IVA, sempre però mantenendosi all’interno dei limiti di reddito e di fatturato indicati poc’anzi. L’aliquota d’imposta è più bassa rispetto a quelle IRPEF previste per altri scaglioni di redditi. È sulla base di questo che viene sostanzialmente definito il vantaggio del regime forfettario.
Tuttavia la decisione di optare per un regime forfettario rispetto ad un regime agevolato è anche dovuta alla tipologia di attività che si intende esercitare. Infatti ogni attività è legata a un codice Ateco, ogni codice Ateco che è possibile consultare attraverso una determinata lista, è legato ad un coefficiente di redditività. Questo coefficiente di redditività è molto importante per definire il vantaggio vero e proprio del regime forfettario. Infatti un codice Ateco che abbia un coefficiente di redditività pari al 48%, consentirà di risparmiare sull’intero fatturato il 57% a cui non verrà attribuito alcun importo da tassare. In pratica il 57% del fatturato verrà considerato al di fuori del reddito, una sorta di forfait che il contribuente potrà inserire come un netto in tasca.
Lo Stato infatti considera in quel 57% anche ciò che è servito a poter svolgere la propria attività. Se ad esempio per poter svolgere la propria attività vi è la necessità di acquistare un macchinario per il valore massimo di 1000 euro, questo valore dovrà essere speso attraverso il netto del 57%, oppure attraverso le proprie risorse private. In pratica non è possibile inserire in deduzione le spese così come è possibile farlo con il regime ordinario.
Regime forfettario 2023: quali sono gli svantaggi
E questo, da un certo punto di vista può indicarci quali sono gli svantaggi del regime forfettario, non sarà dunque possibile ottenere alcuna detrazione sulla base delle spese sostenute. Un fotografo che decide di optare per il regime forfettario non potrà inserire all’interno delle spese sostenute la sostituzione della macchina fotografica.
Inoltre essendo il reddito soggetto ad imposta sostitutiva dell’Irpef, il contribuente non potrà detrarre/dedurre gli oneri personali, ma non potrà nemmeno godere dell’imposta sostitutiva della detrazione per il coniuge a carico, della detrazione per gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale e via discorrendo. L’impossibilità di inserire le spese in detrazione o deduzione, dunque, riguarda molti aspetti della vita privata e delle finanze personali.
Invece un contribuente che opta per il regime ordinario è sicuramente soggetto ad un maggiore obbligo di compilazione di registri ed altre pratiche burocratiche, ma può inserire in deduzione anche le spese che abbiamo appena citato.