La regina Elisabetta II d’Inghilterra ha preso parte quest’oggi al funerale del marito, il principe Filippo di Edimburgo. Vestita totalmente di nero, con annessa mascherina abbinata e il suo immancabile cappello, la sovrana è scesa dalla Bentley sulla quale ha viaggiato in occasione del corteo funebre, venendo accolta dall’arcivescovo di Canterbury all’ingresso della cappella di San Giorgio. La donna, 95 anni nei prossimi mesi, è apparsa leggermente instabile sulle gambe e, soprattutto, lievemente incurvata con la schiena.
Per lei, inevitabilmente, si tratta di una giornata complicata, visto e considerato che con Filippo ha condiviso 73 anni di vita insieme (e di nozze). Per lei lui era “la mia roccia”, la spalla su cui piangere e l’amico con il quale confidarsi. La regina ha rispettato alla lettera tutte le ultime volontà del consorte, portandolo a morire a Windsor e non in ospedale, così come desiderava lui, e organizzando il funerale così come suo marito lo voleva, nonostante le restrizioni anti-Covid presenti in questo difficile periodo storico. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
REGINA ELISABETTA II, IL DOLORE DELLA MORTE DEL MARITO
La regina Elisabetta II d’Inghilterra presenzierà oggi ai funerali del marito, il Principe Filippo, trasmesso da Italia Sì sulla Rai: l’ultimo saluto al consorte che l’ha accompagnata a regnare lungo 73 anni di matrimonio. A 95 anni la Regina ha reagito comprensibilmente con grande compostezza alla dipartita del marito, che si apprestava a compiere i 100 anni. Da tempo il Principe Filippo era alle prese con gravi problemi di salute che l’avevano costretto anche al ricovero in ospedale e la Regina è sempre stata al suo fianco, acconsentendo anche alle sue ultime volontà. Filippo di Edimburgo aveva chiesto espressamente, nel caso di un nuovo aggravarsi delle sue condizioni, di non essere portato di nuovo in ospedale e di poter morire nel suo letto, circondato dalla discrezione e dall’affetto dei suoi familiari più stretti. E così è stato, con la Regina che ha vigilato personalmente sul rispetto di queste ultime volontà, finché l’annuncio della morte del principe non è stato alla fine dato, con i funerali previsti per la data odierna di sabato 17 aprile, per permettere un’organizzazione rispettosa del protocollo ma che al tempo stesso fosse attenta ai protocolli anti-Covid, che hanno segnato quest’ultima parte del regno di Elisabetta II, scosso da molte difficoltà e tragedie.
REGINA ELISABETTA II: IL MATRIMONIO SALDO DURANTE LE CRISI
In questi decenni i britannici hanno sempre apprezzato la guida ferma come Regina di Elisabetta II, che ha saputo resistere a crisi sociali, venti di guerra conosciuta in gioventù quando fu il padre Giorgio a dover guidare il paese alla prova della lotta al nazifascismo che minacciava il mondo, e anche ai tanti scandali che hanno fiaccato la famiglia Reale. Su tutti la morte di Lady Diana nel 1997, la moglie del Principe Carlo che era ormai uscita dallo stretto e rigido protocollo reale, facendo scalpore per la sua storia con il miliardario Dodi Al Fayed. Quello fu l’unico vero momento di scollamento tra il popolo britannico e la Regina che fu inizialmente accusata di eccessiva freddezza di fronte a un evento che aveva scosso la Gran Bretagna intera e in senso più ampio il mondo. Il rapporto col primo ministro Tony Blair, appena eletto, partito freddamente si rafforzò proprio per la necessità di costruire un’immagine più umana di fronte all’opinione pubblica di fronte alla tragedia della morte di Lady D. Come di consueto Filippo rimase sullo sfondo, attento a dare sostegno ai giovani nipoti William e Harry. E la Regina lo apprezzò, così come non si fece mai atterrire dalle gaffe nelle quali il consorte era solito cadere, ma che lo ammantavano di un alone di simpatia.