Se il Partito Democratico sembra avere una certa unità sulla proposta formulata da Franceschini, l’ipotesi alleanza giallorossa alle Regionali ha diviso il Movimento 5 Stelle. Molti esponenti grillini hanno condiviso le parole del capo politico Luigi Di Maio, basti pensare a Manlio Di Stefano («Non è possibile per noi, non è previsto dal nostro statuto e non c’è nessuna volontà di farlo. Quindi l’argomento per noi non esiste nemmeno», a Affari Italiani), ma c’è anche chi valuta “l’offerta”. Oltre al già citato Gallo, molti rappresentanti dell’ala “fichiana” non escludono a priori un’intesa con i dem in vista delle prossime tornate elettorali: «L’avversario da battere è Tesei (candidata della Lega e del Centrodestra in Umbria, ndr)», le parole del senatore grillino Stefano Lucidi. Un altro grande sponsor dell’avvicinamento tra Pd e M5s è il governatore della Puglia, Michele Emiliano: «Mi auguro che questo processo metta da parte gli spigoli di carattere e che costruisca un’armoniosa visione del futuro», riporta Repubblica. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GALLO (M5s) APRE AD ALLEANZA GIALLOROSSA ALLE REGIONALI
Continua il dibattito sulla possibile alleanza tra Pd e M5s alle prossime elezioni Regionali. Dopo il “botta e risposta” tra Dario Franceschini e Luigi Di Maio, arrivano altri commenti da parte degli esponenti delle due nuove forze di maggioranza. In casa grillina, in particolare nell’area che fa riferimento a Roberto Fico, c’è chi non chiude completamente la porta ai dem: «Un’Italia monocolore e di destra a livello regionale mi preoccupa», le parole di Luigi Gallo, presidente M5S della Commissione Cultura della Camera. E l’offerta del Partito Democratico è sempre valida, come ricorda Walter Verini: «Lo statuto del Movimento Cinque stelle impedisce alleanze elettorali con i partiti, ma nel caso dell’Umbria si tratterebbe di un’alleanza con un profilo civico. Trovare una soluzione dipenderà da Di Maio, noi aspettiamo. Di tempo ce n’è poco, ma se c’è la volontà si può fare», riporta Repubblica. Infine, segnaliamo l’opinione dell’ex dem Carlo Calenda: «Rispetto il pensiero diverso dal mio di Dario Franceschini ma prima di fare ulteriori alleanze regionali e sposare definitivamente il M5S forse vale la pena aspettare di vedere se quella di Governo funziona. O no?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
APPENDINO: “NIENTE E’ PREVISTO MA BEN VENGA”
Anche il sindaco di Torino, Chiara Appendino, si è espressa sulla possibile alleanza alle prossime regionali fra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, cosa paventata dal ministro Franceschini poi approvata dal segretario Dem Zingaretti. Sembrerebbe però pensarla diversamente l’ala grillina del governo: “Per quanto ci riguarda – le parole del primo cittadino torinese, come riportato dall’agenza Ansa – non è assolutamente prevista una alleanza col Pd ma ben vengano, se ci sono, convergenze su temi programmatici al centro dell’agenda nazionale, come ambiente e innovazione. Ogni contributo costruttivo è bene accolto – ha aggiunto, parlando a margine dell’inaugurazione della nuova scuola Pascoli – ma il tema alleanza non è all’ordine del giorno”. Così invece Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle, presidente della commissione antimafia, che parlando ad Agorà non ha lesinato bordate agli alleati: “Insieme alle Regionali? Dal mio punto di vista assolutamente no. Se lei avesse a che fare con alcuni Pd e certe Forza Italia, credo giustamente che, come si dice in calabrese, le si drizzerebbero le carni. Avrebbe un moto di sdegno e di ribrezzo per cui a fronte di certe situazioni io preferisco star lontano. Il Pd in Calabria aveva puntato su un giovane sindaco, Callipo, esponente del renzismo democratico salvo poi Callipo dar sostegno al possibile candidato del centrodestra. Io queste transumanze francamente non le accetto. In Calabria e in tante parti d’Italia si può andare da soli”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALLENZA PD-M5S ALLE REGIONALI: LE VOCI DELLA POLITICA
Esattamente come un’intervista (di Matteo Renzi al Corriere della Sera) aveva dato l’avvio frenetico alle trattative per un accordo al Governo tra Pd e M5s, inatteso e imprevedibile fino a quel momento, ecco che oggi ne arriva un’altra (Dario Franceschini a La Repubblica) per smuovere di nuovo le acque nel neo-nato esecutivo Conte-bis. Il tema è quello delle Elezioni Regionali dove nei prossimi mesi la Lega di Matteo Salvini tenterà di tornare all’attacco contro Pd e 5Stelle per “vendicare” il torto delle mancate Elezioni Politiche convocate dopo la crisi di Governo: Umbria, Calabria ma soprattutto Emilia Romagna rappresentano il vero terreno di scontro tra 2019 e 2020 fra le diverse forze politiche e il Ministro della Cultura Franceschini – con l’appoggio di Zingaretti – immagina un asse elettorale in questa occasione per fronteggiare il Centrodestra a guida Salvini. «Se lavoreremo bene, potremo presentarci insieme già alle regionali. Per battere questa destra, ne vale la pena con un’alleanza politica ed elettorale. Che parta dalle prossime elezioni regionali, passi per le comunali e arrivi alle politiche», spiega il leader dem a Repubblica, suffragato dal suo Segretario «proviamoci!».
REGIONALI, ASSE PD-M5S? LE REAZIONI
La primissima reazione dei 5Stelle però non è come se l’aspettavano Franceschini e Zingaretti ed è un sostanziale “niet”: «il tema delle alleanze alle regionali non è all’ordine del giorno. E non c’è in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni Regionali. Le priorità per il Movimento sono altre, ci sono temi importanti da affrontare e provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini. Una cosa è certa: le dinamiche interne tra forze politiche non interessano agli italiani e non servono a far crescere il Paese. Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l’abbassamento delle tasse», spiegano le fonti M5s all’Ansa. Franceschini “rilancia” e sempre nell’intervista spiega i veri motivi di questa alleanza «Senza questo governo, saremmo in campagna elettorale. Avremmo Salvini al Papeete ma all’ennesima potenza, magari a torso nudo a mietere il grano. Solo odio e paura. Ci troveremmo alla vigilia della vittoria della Lega. Da celebrare magari proprio il 28 ottobre, data della marcia su Roma». Insomma, contro il “fascista” Salvini serve l’alleanza ma al momento, mentre si discute già pesantemente sulla scelta dei Sottosegretari del Governo Conte-2, Di Maio & Co. tengono le distanze da ragionamenti sulle Regionali e si concedono solo un «eventualmente solo per liste civiche». Nel frattempo a reagire è anche lo stesso Salvini che dall’Umbria attacca «L’alleanza Pd-M5s per le regionali? La facciano. Questi nel nome della poltrona non conoscono vergogna».