LO “SCHEMA” DELLA LEGA SULLE ELEZIONI REGIONALI: PARLA IL N.2 ANDREA CRIPPA
Sarà il tavolo a tre con i leader della coalizione al Governo a decidere metodo e scelte per le candidature delle prossime Elezioni Regionali: dopo le polemiche “esplose” in casa Centrodestra per il voto in Sardegna del 25 febbraio 2024, il vicesegretario della Lega Andrea Crippa aveva subito “richiamato” la coalizione ad un senso di responsabilità per non disperdere le occasioni di rivincere nelle Regioni al voto dei prossimi mesi (oltre alla Sardegna, anche Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria). Intervistato dal “Corriere della Sera” lunedì 8 gennaio è lo stesso Crippa a mostrare lo “schema” che ha in mente il Carroccio da presentare al prossimo tavolo fra la Premier Meloni e i vice Salvini e Tajani.
L’idea sulle candidature consigliata da Crippa è confermare i presidenti uscenti – ovvero per il 2024 Solinas (Lega) in Sardegna, Marsilio (FdI) in Abruzzo, Cirio (Forza Italia) in Piemonte, Bardi (FI) in Basilicata e Tesei (Lega) in Umbria – mentre nel 2025« si punta a vincere laddove il Centrodestra è ancora all’opposizione», ossia Emilia Romagna, Toscana, Campania. Crippa invita la coalizione di Centrodestra a ragionare in termini complessivi, «Se si ragiona pezzo per pezzo casca tutto». Secondo il vicesegretario, è giusto che tocchi a Fratelli d’Italia «l’onore-onere di individuare le scelte vincenti». Viene fatto notare al n.2 della Lega che in questo modo Fratelli d’Italia rischia di trovarsi le regioni più “complicate”, ma Crippa replica pronto: «la Lega a suo tempo è andata a strappare al centrosinistra il Friuli-Venezia Giulia, l’Umbria e la Sardegna. Questa è la vera scommessa e chi la può vincere se non il partito di maggioranza?».
CRIPPA: “IL VENETO RESTERÀ ALLA LEGA, NON SCHERZIAMO”
La scelta di Fratelli d’Italia – con l’ok complessivo anche di Forza Italia – per il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu come candidato alle elezioni Regionali in Sardegna ha lasciato sorpresi la Lega di Salvini che puntava sulla conferma di Solinas a febbraio: secondo Crippa a decidere sarà «il tavolo nazionale», anche se da autonomista convinto il leghista si dice convinto che la scelta migliore dovesse essere presa in Sardegna, «ma visto che a tre settimane dalla presentazione delle candidature FdI chiede un cambiamento senza che ve ne sia una ragione, la palla passa ai leader».
La Lega punta su Solinas perché ritiene che abbia governato bene e che nessuno in coalizione si era lamentato fino ad oggi: «Adesso si vuole una scelta diversa solo per una ragione politica», chiede provocatoriamente il n.2 del vicepremier Salvini. Il tema del riequilibrio tra le forze, visto che oggi FdI ha circa tre volte i voti della Lega, non dovrebbe intervenire nella scelta dei candidati: «i rapporti di forza politica riguardano il governo. Quando si parla di Regione si deve tenere conto di ciò che esprimono i territori». In definitiva, per Crippa e per il gruppo dirigente della Lega se non venisse confermato Solinas allora potrebbero esserci ricadute sulle altre regioni: «Noi ne facciamo una questione di principio. Riteniamo che chi ha amministrato le 5 Regioni di centrodestra lo ha fatto bene e merita la riconferma. Un ragionamento che coinvolge Forza Italia (che governa il Piemonte con Alberto Cirio e la Basilicata con Vito Bardi) e FdI (l’Abruzzo con Marco Marsilio)». L’avvertimento alla Premier è scattato con il vicesegretario del Carroccio che invita a non fare lo stesso errore fatto a Terni, quando il sindaco uscente non è stato confermato e si è poi perso il voto delle Comunali: «in quel caso FdI non ha voluto confermare il sindaco uscente e abbiamo perso». Serve insomma pensare bene al futuro della coalizione su lungo termine, conclude Crippa nel difendere la “posizione” anche sul fronte Veneto qualora non venisse concesso il terzo mandato di Luca Zaia: «Non scherziamo. Per noi una Regione modello: abbiamo più sindaci e più consiglieri regionali, governiamo bene da vent’anni. Il Veneto continuerà ad essere governato da un leghista». Secondo la Lega, così come FI, la linea sul terzo mandato dovrebbe essere perseguita fin da subito.