La regione Lombardia è una delle leader al mondo per quanto riguarda l’economica circolare. Lo ha spiegato ieri, come riferisce Lombardianotizie.online, l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, presente a Chiuduno, in provincia di Bergamo, per visitare il nuovo ‘impianto giardino’ della Servizi Comunali spa. “I numeri – ha spiegato – dicono che la Lombardia è avanguardia mondiale nella gestione dei rifiuti e in ambito di economia circolare. Il territorio bergamasco è tra i più virtuosi e con investimenti di questo tipo non possiamo che essere fiduciosi su un continuo miglioramento. Qui siamo già oltre l’eccellenza”.



L’impianto nel bergamasco è decisamente avveniristico, capace di coniugare la presenza del rifiuto ad un bioparco “sentinella”. Di fatto la natura fa da scenario all’impianto e soprattutto svolge una funzione di sentinella sull’impatto del sito di stoccaggio, grazie ad un bioparco dove troviamo la fauna ittica ma anche frutta, ortaggi, piantagioni di olivo e animali da cortile. Sono state inoltre strette delle collaborazioni con gli atenei di Bergamo e Brescia di modo che le due università possano contribuire in termine di verifica quanto di evoluzione, ricerca e sviluppo dello stesso progetto. Tre saranno i rifiuti che verranno trattati nel nuovo impianto, leggasi quelli ingombranti, ma anche plastica, carta e cartone, per un totale di circa 100mila tonnellate di rifiuti ogni anno, mentre i lavoratori saranno in totale fra le 20 e le 30 persone.



REGIONE LOMBARDIA LEADER DELL’ECONOMIA CIRCOLARE: “I LIVELLI DI DIFFERENZIATA…”

“I livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e di economia circolare della Lombardia – ha proseguito l’assessore Maione – sono al di sopra della media europea. In Lombardia la raccolta differenziata è al 73.2%, in provincia di Bergamo ormai sfioriamo l’80%. La percentuale relativa al recupero complessivo di materia e di energia Bergamo è dell’83%, in linea con la media regionale dell’85%”.

Quindi ha aggiunto e concluso: “I valori sono altissimi e il merito è di tutti gli attori della filiera: in primo luogo dei cittadini che hanno assunto nella quotidianità comportamenti virtuoso e poi degli investimenti fatti dalla Regione, dai Comuni e dalle imprese. Essere un modello internazionale di economia circolare non è sufficiente: continuiamo a investire in impianti, nuove tecnologie e campagne di sensibilizzazione e a considerare l’educazione ambientale, basata su dati scientifici e non su slogan, come il motore immobile della Lombardia del futuro”.