La Regione Lombardia non vuole un nuovo lockdown. Nonostante i numeri dei contagi – anche quelli riportati nel bollettino di oggi – la vedano ancora come la più colpita in Italia, il governatore Attilio Fontana nel vertice tra governo e regioni ha espresso la sua contrarietà rispetto a qualunque ipotesi di lockdown, anche parziale, che riguardi le attività produttive. Come riportato dall’Huffington Post, la Lombardia si è esposta chiedendo che restino aperte tutte le attività produttive, ovviamente nel rispetto dei protocolli di sicurezza. La paura, neanche troppo nascosta, è infatti quella che un nuovo stop potrebbe rappresentare il colpo fatale ad un’economia già provata dalla prima ondata di coronavirus. Come contemperare, dunque, la necessità di preservare il tessuto economico e allo stesso tempo la salute dei lombardi? Un quesito che a distanza di mesi si ripresenta con tutte le sue difficoltà….



REGIONE LOMBARDIA: NO A NUOVO LOCKDOWN

A Regioni e governo, la Lombardia ha dunque chiesto di ridurre al massimo le limitazioni di orari. Lo stretto necessario, insomma, per ottenere un appiattimento della curva senza sacrificare le attività produttive. La strategia lombarda sembrerebbe essere quella di puntare sulla didattica a distanza delle scuole superiori e delle università, favorendo in generale gli ingressi scaglionati per tutti gli studenti di ogni scuola ed età. D’altronde anche sul suo profilo Facebook il governatore Fontana ha espresso in maniera molto chiara la sua posizione. Queste le sue parole: “Parola d’ordine: “essere pronti”. I dati Covid di questi giorni, emersi grazie ad una massiccia azione di screening, indicano un aumento esponenziale dei contagi e della carica virale ad essi correlata. La macchina organizzativa degli ospedali lombardi in questi mesi è stata fortemente incrementata, così come i protocolli sanitari con la finalità di fronteggiare al meglio una nuova ondata virale. La comunità lombarda è chiamata ad essere unita per difendere, come già fatto in passato, la salute di tutti. Credetemi, le decisioni non sono assunte a cuor leggero, ho ascoltato i virologi, i tecnici, i medici e con i sindaci lombardi e i capigruppo alla Regione siamo chiamati nel salvaguardare la vita delle persone e gli asset sociali come la scuola e il lavoro. Restiamo uniti e fronteggiamo insieme questa nuova ondata virale“.

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