Un’altra battaglia sui numeri vede protagonista la Regione Lombardia. Stavolta nel mirino finisce la Fondazione Gimbe per il report sui vaccini. Dall’analisi fatta a partire dai dati del ministero della Salute e della struttura del Commissario straordinario all’emergenza Covid, è emerso che il 51% dei vaccini somministrati è andato a personale non sanitario. «In alcune Regioni, come la Lombardia, sembra che ci siano tra i vaccinati più persone non sanitarie rispetto agli operatori sanitari. Una cosa incomprensibile per la quale sarà necessario fare delle verifiche», ha subito commentato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. Quindi, solo il 40% sarebbe finito in Lombardia a medici e infermieri.



Il timore è che in quella metà di vaccinati senza camice bianco ci siano “furbetti” e “imbucati”. «Inaccettabili diseguaglianze regionali, “agevolate” dall’assenza di un’anagrafe vaccinale nazionale», aveva tuonato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Subito sono partite dalle opposizioni al Pirellone richieste di chiarezza sui numeri. Ma nella serata di ieri è arrivata la smentita dei dati pubblicati da parte della Regione Lombardia.



REGIONE LOMBARDIA REPLICA A GIMBE SU DATI VACCINI

«Ad oggi Regione Lombardia ha effettuato oltre 256mila vaccini anti-Covid. Di questi, la stragrande maggioranza, più di 172mila (67,2%) è stata somministrata ad operatori sanitari di strutture pubbliche, private, medici di famiglia, pediatri e liberi professionisti, 30mila (11,7%) a ospiti di strutture sanitarie e sociosanitarie e 54mila (21,1%) a operatori non sanitari», recita il comunicato. L’assessorato ha ricordato che gli operatori non sanitari sono comunque dipendenti di ospedali pubblici e privati, di strutture accreditate o autorizzate nell’ambito del Servizio sanitario regionale, in base a quanto previsto dalle indicazioni per la prima fase della campagna. La nota prosegue spiegando, in merito alla ricostruzione della Fondazione Gimbe, che «questa non è coerente con l’attività vaccinale realmente svolta e comunicata al Ministero della Salute da Regione Lombardia».



Inoltre, si evidenzia un’altra anomalia. Il report di Fondazione Gimbe inoltre presenta un’altra anomalia: indica l’un per cento di vaccinati tra gli over 80 che non vivono in Rsa, ma in Lombardia non sono somministrati vaccini a questa fascia di popolazione per ora. E così anche Filippo Anelli è tornato sui suoi passi. «Prendiamo atto con soddisfazione della comunicazione della Regione Lombardia. Sono stati vaccinati molti medici e questo non può che farci piacere». Resta il giallo sulla discrasia dei dati pubblicati dalla piattaforma online del ministero della Salute, che li riceve a sua volta dalla Regione, rispetto a quelli comunicati dalla Lombardia.