Bufera in Puglia per il dato sbagliato sul numero dei posti letto disponibili in terapia intensiva. L’errore ha comportato un calcolo per il quale la Regione guidata da Michele Emiliano è stata classificata con “rischio alto”, da qui la conferma della zona arancione. In realtà, poteva e doveva passare in zona gialla. Nel consueto monitoraggio è stato indicato che il numero dei letti disponibili è 460, ma in realtà erano stati portati a 569. Pare che ci sia stato un mancato conteggio anche dei reparti mobili attivati, ad esempio, nella provincia Barletta-Andria-Trani. In appena due giorni, dunque, il tasso di occupazione delle terapie intensive è crollato dal 37% al 28%, e questo non perché ci sia stato un improvviso calo di ricoveri, ma perché la Regione ha appunto aggiornato “ora per allora” il numero dei letti disponibili, facendo rientrare il territorio nei parametri per la zona gialla.



Dunque, se questa comunicazione fosse stata data correttamente e tempestivamente, lunedì la Regione Puglia sarebbe passata in zona gialla. Invece, ieri pomeriggio, in un confronto con la Cabina di regia del ministero della Salute, il governatore Michele Emiliano ha dovuto chiedere di rivedere la classificazione, rimettendo la Puglia nella fascia di rischio “moderato”.



ERRORE REGIONE PUGLIA, BUFERA “LOPALCO SI DIMETTA”

Una richiesta di revisione del monitoraggio praticamente uguale a quella fatta dalla Regione Lombardia a fine gennaio, anche se in quel caso l’errore è stato differente e non è ancora chiaro a chi sia attribuibile. Nel caso della Puglia, invece, è evidente che è stato commesso da chi quei dati deve trasmetterli. Da qui la durissima polemica scoppiata per il pasticcio dei posti letto. Forza Italia chiede le dimissioni dell’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco. «Gli chiediamo di togliere il disturbo, di dimettersi perché dopo tutto il caos che hanno creato in Puglia, tra mascherine, discoteche, scuole, vaccini, i pugliesi non ci stanno capendo più nulla. Le dimissioni le chiediamo per manifesta inadeguatezza a svolgere il suo ruolo», ha dichiarato il deputato Mauro D’Attis. «Le associazioni di categoria farebbero bene a chiedere il risarcimento a chi per incapacità e negligenza ha creato un serio danno ad una categoria già provata», attacca Rossano Sasso, deputato pugliese della Lega.

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