Non ci sono regioni che entreranno in zona Rossa
da domenica 10 gennaio. In bilico vi era la Lombardia, visto che l’indice Rt, il dato testimone della contagiosità della popolazione locale, è di 1.27, ma evidentemente il cts e il governo ha voluto utilizzare la carota e non il bastone, inserendo la stessa regione fra quelle a zona arancione, così come il Veneto, altra regione a rischio rosso. Le nuove colorazioni resteranno in vigore fino al 15 gennaio prossimo, dopo di che si stabilirà come proseguire attraverso un nuovo Dpcm che verrà appunto emanato entro la prossima settimana.
Anche se nessuna regione è stata inserita in fascia Rossa, resta decisamente attenzionata la situazione ospedaliera, ed in particolare, quella dei letti in terapie intensive in cinque diverse regioni. Come emerso dall’instant report di Altems dell’Università Cattolica, Molise, Lombardia, Calabria, Liguria e Friuli-Venezia Giulia, hanno esaurito i posti letto in terapia intensiva, utilizzando quelle postazioni che invece dovrebbero essere dedicate ai pazienti no-covid. Nel dettaglio la regione che sta sforando di più è il Molise con il 13.33%, seguita dalla Lombardia a quota 11.85%. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
REGIONI IN ZONA ROSSA, CHI ENTRA E COSA SI PUÒ FARE: RISCHIO PER VENETO E LOMBARDIA
Dall’11 gennaio l’Italia torna “divisa” in colori – rossa, arancione, gialla – secondo le regole ribadite dall’ultimo Decreto “ponte” Covid in vigore dal 7 al 15 gennaio: con il rischio della terza ondata, il Governo deciderà di estendere le norme sulle fasce di rischio anche nel prossimo Dpcm (in vigore dal 16 al 31 gennaio), ma la novità più importante arriverà già oggi con la cabina di regia Cts-Ministero della Salute. Ricevuti infatti i dati dell’ultimo monitoraggio Iss 8 gennaio, gli esperti elaboreranno le nuove divisioni in “colori” con ordinanze firmate entro oggi dal Ministro Speranza e valida da lunedì 11 gennaio prossimo. Per la fascia di rischio “alto”, ovvero la zona rossa, non sono per fortuna molte le Regioni che rischiano di farvi ingresso: secondo gli ultimi dati disponibili, Veneto, Lombardia e Calabria sono le principali “deputate” alle maggiori restrizioni derivanti dal lockdown “rosso”. Va ricordato come l’ultimo Decreto Covid ha cambiato i criteri di accesso alle diverse zone: con indice di contagio Rt inferiore a 1 si resta in zona “gialla rafforzata” (divieto comunque di spostarsi tra Regioni); tra 1 e 1,25 la regione entra in zona arancione; superiore a 1,25 scatta il lockdown “rosso” con possibilità di uscire di casa solo con autocertificazione per “comprovata esigenze” (lavoro, salute, necessità). Secondo il Governatore del Veneto Luca Zaia, «Vedo improbabile la zona rossa per i dati che abbiamo. Non auspico nulla mi rimetto all’Istituto Superiore della Sanità»: l’indice Rt infatti tanto del Veneto, quanto di Lombardia e Calabria si aggira tra l’1 e l’1,3 nelle ultime rilevazioni dunque dipenderà tutto dall’ultima elaborazione fatta dalla cabina di regia per capire se vi siano gli estremi per un ingresso in zona rossa già questa settimana, o se invece alla fine rimarranno tutte “arancioni” dopo il weekend 9-10 gennaio.
ZONA ROSSA: LE REGOLE E I DIVIETI
Occorre però “ripassare” cosa comporta l’ingresso nella fascia di massimo rischio, specie dopo le modifiche apportate dall’ultimo Decreto Covid e in vista delle regole del prossimo Dpcm: se infatti fino al 31 gennaio sarà praticamente impossibile uscire dalla propria Regione (se non per le comprovate esigenze tramite autocertificazione), è specifico della zona rossa il divieto quasi totale di uscire dalla propria abitazione per l’intera durata dell’ordinanza. Autocertificazione sempre in tasca per poter uscire (motivi di salute, lavoro e necessità), negozi e attività tutte chiuse tranne quelle ritenute essenziali (farmacie, supermercati, tabaccai, benzinai) con la possibilità di bar e ristoranti aperti ma solo d’asporto e per le consegne delivery a domicilio.
Scuole superiori in Dad al 100% e probabilmente anche per le medie si rischia la didattica a distanza; non ci si può spostare verso le seconde case mentre resta la deroga inserita nel Decreto Natale e presente anche nel Decreto Covid. È possibile infatti andare a trovare amici/parenti una sola volta al giorno al massimo in 2 persone (liberi i figli sotto i 14 anni, non rientrano nel conteggio), ma per la zona rossa resta il vincolo di rimanere all’interno del proprio Comune di residenza. È ammesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma resta il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 del mattino.