Si rinnova ogni settimana lo scontro tra Regioni e Governo. Stavolta si consuma attorno al nuovo Dpcm. Se le Regioni lamentano di non essere state considerate, esprimendo «stupore e rammarico» per il metodo con cui il governo ha approvato il Dpcm, quindi per il «mancato confronto istituzionale», l’esecutivo d’altro canto contesta le continue “barricate” alzate dalle Regioni. Nel mezzo ci sono i cittadini, spaesati e confusi tra rimpalli di responsabilità. È caduto evidentemente nel vuoto il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che un mese fa ha chiesto unità di intenti nella battaglia contro la pandemia Covid. Aveva chiesto di mettere da parte egoismi e partigianerie, ma il suo appello è caduto nel vuoto perché a permettere questo “gioco tra le parti” del resto è la Costituzione e la riforma del titolo V. Ma ora cosa può succedere? È ben noto il fatto che le Regioni non possano muoversi in autonomia con ordinanze, ma intervenire solo con ulteriori restrizioni rispetto alle misure adottate dal Governo.



REGIONI VS GOVERNO PER DIVIETO SPOSTAMENTI: DUE OPZIONI

Nel mirino, in particolare, è finito il divieto di spostamenti tra i Comuni nei giorni delle feste di Natale e Capodanno. Una «regola inapplicabile» per il presidente della Regione Lombardia, che ha già trovato un modo per farlo cadere pur non potendo intervenire direttamente. «Credo che sarebbe stato più opportuno non inserire questa norma, per questo ho chiesto al presidente di accelerare il percorso di approvazione in Parlamento per modificare quella parte, in sede di conversione, prima di Natale». Il divieto di spostamenti si può modificare prima di Natale. Come tutti i Dpcm, anche quello del 3 dicembre va convertito in legge in Parlamento entro 30 giorni. I tempi sono stretti per intervenire con delle modifiche, quindi in teoria è fattibile ma non è neppure scontato. Per questo l’altra ipotesi, altrettanto credibile, è che siano le Faq del Governo, che saranno rese note nei prossimi giorni, a chiarire tutti i casi specifici. Con le precisazioni della Presidenza del Consiglio si potrebbero inserire delle deroghe evitando il ricorso a modifiche.

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