Già il governo Draghi aveva tentato di fermare le telefonate moleste degli uffici di telemarketing. A distanza di oltre 6 mesi con il decreto operativo del 27 luglio 2022, il trend non si è affatto fermato. Va precisato che non è la prima volta che i governi cercano di porre un limite alle telefonate moleste degli uffici di telemarketing e, nonostante la normativa attuale si aggiunga alla precedente, queste aziende fanno orecchie da mercante.



Registro delle opposizioni: cosa prevede la normativa per tutelare gli utenti

Probabilmente perché il tasso di lite da parte di coloro che ricevono queste telefonate è nettamente inferiore rispetto a quanto avviene per altre tipologie di chiamate moleste. Dal 27 luglio del 2022 è diventato operativo il registro pubblico delle opposizioni contro le telefonate indesiderate, infatti nei momenti meno opportuni spesso le persone ricevono telefonate sia dal fisso che dal cellulare. Molto spesso gli uffici di telemarketing utilizzano dei numeri VoIP che sembrano a tutti gli effetti numeri ricollocabili in una delle città italiane, invece si tratta di numeri inesistenti prodotti da un computer solo ed esclusivamente per la telefonata pubblicitaria.



Coloro che richiedono l’eliminazione del proprio nominativo da questi registri di società pubblicitarie deve necessariamente iscriversi al registro delle opposizioni. Non è del tutto chiaro se questo registro venga consultato dai vari uffici di telemarketing, soprattutto quelli che sono collocati all’estero. Però sicuramente costituisce un tassello in più alla lotta contro le telefonate pubblicitarie moleste.

Registro delle opposizioni: la piattaforma del garante della privacy

Il picco delle segnalazioni si è avuto a dicembre con circa 11.000 segnalazioni in più. Il garante della privacy a sua volta ha messo a disposizione un un ulteriore registro inserito in una piattaforma per consentire ai cittadini di segnalare eventuali atti di disturbo. Piattaforma è attiva dagli inizi di novembre ed è stata già molto utilizzata.



Tutte le aziende che si sono rese artefici di atti di disturbo riceveranno dal garante della privacy multe che complessivamente sono state Nel 2020 e di 73.382.147 euro , nel 2021 di 37 milioni 408.340 fino ai 520.000 del 2022.